Fano, fu accoltellato al "Pincio"
contesa legale sulla ferita riportata

Il Pincio di Fani
Il Pincio di Fani
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Venerdì 26 Ottobre 2018, 17:57
FANO - Un confronto davanti al giudice in contraddittorio tra i consulenti dell’accusa e della difesa sulla gravità della ferita provocata dall’accoltellamento avvenuto al Pincio il 23 novembre dell’anno scorso.
Ieri, davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Pesaro è comparso Marco Cirioni, 22 anni fanese, accusato di tentato omicidio e di porto abusivo d’arma per quell’episodio di sangue di cui rimase vittima Issa Zouine, 27 anni marocchino, che si è costituito parte civile con l’avvocata Cristiana Cicerchia. Da allora l’accusato, che confessò il gesto dopo l’arresto da parte dei carabinieri avvenuto poco ore dopo il fatto, è detenuto nel carcere di Villa Fastiggi, in custodia cautelare.

L’avvocata Maria Pia Battistini, che lo difende, ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato, subordinato cioè all’escussione del consulente di parte, il medico legale Mariano Cingolani, il quale ieri ha messo in dubbio l’effetto mortale della ferita al torace sotto la scapola, provocata da un coltello a farfalla, affermando che non si può escludere che la ferita fosse semplicemente da taglio. La consulente del pubblico ministero Loredana Buscemi, invece, ha affermato, che la ferita era da punta e da taglio, causata da una lama di 11 centimetri ritrovata interamente sporca di sangue.

Peraltro, il giorno seguente l’accoltellamento, il direttore di Chirurgia di Marche Nord, Alberto Patriti, dichiarò al Corriere Adriatico che la ferita, profonda almeno 10 centimetri (che causò uno pneumotorace) sarebbe stata mortale se la sua equipe non fosse intervenuta tempestivamente. Il giudice Gasparini ora deve decidere se conferire una perizia per risolvere questi aspetti medici.

L’udienza è stata aggiornata all’8 novembre. Sull’episodio, Marco Cirioni sostiene di aver sferrato il colpo d’istinto, come difesa da un tentativo dell’accoltellato di colpirlo con una bottiglia. Circostanza che quest’ultimo non conferma. Tra i due c’era tensione, il fatto maturò nell’ambiente del consumo di droga ma non come conseguenza di un episodio di spaccio.
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