Dopo il corteo in piazza del Popolo gli agricoltori annunciano tre giorni di presidio a Vallefoglia

Dopo il corteo in piazza del Popolo gli agricoltori annunciano tre giorni di presidio a Vallefoglia
Dopo il corteo in piazza del Popolo gli agricoltori annunciano tre giorni di presidio a Vallefoglia
di Luca Senesi
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Domenica 3 Marzo 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 07:01

PESARO Gli agricoltori hanno conquistato ieri piazza del Popolo e non mollano. Un flash mob pacifico preceduto da un corteo a piedi partito dalle 5 Torri dove in questi giorni hanno stazionato i trattori. Anche quattro trattori sono stati ammessi simbolicamente in piazza mentre i manifestanti tra volantini, slogan, cartelli e bandiere tricolori hanno spiegato ai passanti la protesta.

«Siamo qui in piazza a Pesaro perché è luogo simbolo del capoluogo ma ora anche della Capitale italiana della cultura – ricorda l’imprenditore agricolo Federico Tiberi - Questa protesta non è solo nostra ma coinvolge tutti».

Tanto che sono già stati annunciati altri presidi già la prossima settimana tra cui uno di tre giorni a Talacchio di Vallefoglia perché «non si è sbloccato praticamente nulla, dalle istituzioni non c’è stata risposta né appuntamenti per organizzare tavoli di confronto che noi chiediamo per far capire cosa vogliamo e come».

Le motivazioni

Solidarietà e visita al presidio anche da parte del sindaco Matteo Ricci (alle 5 Torri) e dell’assessora Francesca Frenquellucci (in piazza del Popolo). Un sit-in che ha suscitato la curiosità dei passanti (e anche un appoggio pieno). Ecco le motivazioni della mobilitazione messa nere su bianco sul volantino “Orgoglio agricolo” distribuito: difficile attuazione dei regolamenti della nuova Pac ed eccessiva burocrazia, limitare o vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da nazioni che non seguono le nostre norme sanitarie, valorizzare le produzioni agricole di qualità e del territorio, riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti agroalimentari, vietare gli alimenti Ogm e quelli di origine artificiale o sintetica, limitare i danni da fauna selvatica e risarcire prontamente i danneggiati.

«Ma nel volantino - spiegano - ci sono anche altri passaggi dove si “smontano” le tesi europee volte e far passare gli agricoltori come principali protagonisti dell’inquinamento ambientale. E non è vero che siamo contro la nuova Pac, ma ne contestiamo solo alcune regole. Per quanto riguarda l’Italia non è vero che gli agricoltori vogliono un reddito garantito ma solo il giusto prezzo per i prodotti». «Quanto alle tasse - argomentano - Come possiamo pagarle se calcolate sulle rendite catastali e non sulla effettiva redditività economica dell’azienda?». Intanto si attendono gli sviluppi di quanto discusso nell’assemblea di venerdì, molto partecipata, con la costituzione, oltre di un movimento provinciale, di un movimento regionale che coinvolge agricoltori e allevatori da tutta la regione in modo da poter dare più forza a tutte le richieste e presentarsi uniti nel confronto con le istituzioni.

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