Commando assalta villa a Fermignano: pistola alla testa dell'imprenditore Alberto Rossi, bastonato il fratello Vittorio

Commando assalta villa a Fermignano: pistola alla testa dell'imprenditore Alberto Rossi, bastonato il fratello Vittorio
Commando assalta villa a Fermignano: pistola alla testa dell'imprenditore Alberto Rossi, bastonato il fratello Vittorio
di Eugenio Gulini
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Mercoledì 9 Agosto 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 15:06

FERMIGNANO - Sono arrivati silenziosi, con i passamontagna calati sul volto e le armi da fuoco in pugno, hanno intimidito l’industriale che era rimasto solo in casa puntandogli una pistola alla fronte e hanno bastonato l’altro, il fratello rincasato in modo inatteso.

Una mattinata di terrore è stata vissuta ieri a Fermignano dagli imprenditori Alberto, 32 anni, e Vittorio Rossi, 41 anni, comproprietari dell’azienda familiare di zincatura “Fratelli Rossi fu Alderige”, vittime di una rapina a mano armata nella loro villa che si trova a qualche centinaio di metri dalla fabbrica.

Passamontagna e armi

L’azione criminale è iniziata di buon’ora, prima delle 8, nella residenza che si trova in zona Casino Lazzari, popolarmente chiamata Dolcino, attigua alla strada provinciale Metaurense.

La sorella Sara Rossi, la madre e la nipotina di poco più di 10 anni, che abitano nella stessa villa, non c’erano perché in vacanza in Puglia.

Secondo le informazioni raccolte nell’ambiente familiare, ben cinque banditi si sono presentati nell’abitazione con i volti nascosti sotto i passamontagna puntando una pistola alla fronte di Alberto, l’unico presente al momento dell’incursione, che in quel momento stava uscendo per andare in azienda. Sotto la minaccia dell’arma il 32enne è stato costretto a rientrare in casa ed è stato legato.

Poco dopo è arrivato il fratello Vittorio, in compagnia di un dipendente, che si era preoccupato per il ritardo in azienda di Alberto. L’imprenditore ha visto gli estranei sul vialetto della villa e li ha affrontati: per tutta risposta è stato picchiato con un bastone mentre al dipendente è stato intimato di scendere dall’auto. Vittorio e il lavoratore sono stati spinti nella villa dove hanno trovato Alberto immobilizzato.

Bottino modesto

I rapinatori, che avevano una chiara inflessione italiana, sono scappati utilizzando la Mercedes con cui era arrivato Vittorio Rossi (di proprietà della sorella), che nel pomeriggio di ieri non era stata ancora ritrovata. Secondo quanto si è appreso dalla famiglia, sarebbero stati sottratti pochi soldi, monili d’oro e gioielli di valore contenuto. Prelevati anche abiti e borse griffate. 

Dopo la fuga dei banditi, Vittorio è stato soccorso e trasportato al pronto soccorso di Urbino per gli accertamenti e le cure del caso. È stato dimesso nel primo pomeriggio con un bernoccolo in testa e un occhio nero, che non preoccupano al di là dello choc subito.

Del caso si occupano i carabinieri della stazione di Fermignano e del comando della compagnia di Urbino che in mano avrebbero pochi elementi di indagine perché le telecamere della villa sarebbero state messe fuori uso. 
Avvisate di quanto accaduto, sorella, madre e nipotina dei due imprenditori rapinati hanno fatto le valigie ieri mattina e hanno ripreso la strada di casa con non poca preoccupazione arrivando a Fermignano nel primo pomeriggio. I carabinieri hanno la bocca cucita ma le indagini si stanno orientando a individuare un ipotetico basista, che potrebbe avere dato alla banda le informazioni per colpire.

Controllate le telecamere

I banditi non sono stati visti arrivare: forse hanno risalito a piedi il viale d’ingresso oppure sono passati sul retro dall’ansa del fiume Metauro, attendendo il momento opportuno per colpire. Sconvolta tutta la famiglia. L’azione dei malviventi non è stata rapida ed è stata segnata da qualche imprevisto. I carabinieri hanno raccolte le testimonianze dei due rapinati e acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza nei crocevia di Fermignano per verificare la via di fuga. La caccia ai banditi è partita con tutte le risorse a disposizione.

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