L'onorevole Ricciatti visita il carcere
"Istituto modello ma edifici fatiscenti"

La casa circondariale di Villa Fastiggi
La casa circondariale di Villa Fastiggi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Aprile 2015, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 19:47
PESARO - L'onorevole Lara Ricciatti ha visitato la Casa circondariale di Villa Fastiggi.

Questa mattina la deputata di Sinistra ecologia e libertà ha utilizzato le prerogative ispettive riconosciute ai parlamentari. “Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato la struttura - afferma la parlamentare fanese dopo la visita - ho voluto verificare personalmente le condizioni del carcere. Ho potuto constatare condizioni di detenzione generalmente buone, grazie all’impegno quotidiano e alla dedizione di dirigenti e agenti della polizia penitenziaria, tuttavia destano preoccupazione le condizioni di fatiscenza della struttura”.



Diversi edifici della Casa circondariale presentano un evidente stato di degrado che rende particolarmente gravose le condizioni di detenzione, privando, allo stesso tempo, i detenuti di potenziali spazi da dedicare ad attività rieducative.



“La Casa circondariale è considerata un fiore all’occhiello del nostro sistema penitenziario - continua Ricciatti - sopratutto se paragonata ad altri Istituti. La sezione femminile, in particolare, è un esempio di gestione che dovrebbe essere replicato in altre strutture. Restano però alcune criticità sul piano della rieducazione della pena che trova diverse limitazioni nella scarsità di risorse economiche e di spazio”.



“A Villa Fastiggi ci sono le condizioni per costruire un modello di detenzione che rispetti pienamente il dettato costituzionale in ordine alla funzione rieducativa della pena. Un tema troppo spesso trascurato a causa delle difficoltà di bilancio e di una cultura della pena intesa spesso in termini afflittivi. Intendo richiamare l’attenzione del ministro della Giustizia Orlando - ha concluso Ricciatti - per sollecitare un suo intervento affinché i passi fatti negli ultimi due anni verso un sistema di detenzione più giusto, possano rafforzarsi ed avvicinarci a standard di civiltà giuridica europei”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA