«Aggredito al Miralfiore» ma è lui a finire in carcere. L’uomo non poteva soggiornare a Pesaro. Due espulsi dalla polizia

«Aggredito al Miralfiore» ma è lui a finire in carcere
«Aggredito al Miralfiore» ma è lui a finire in carcere
di Luigi Benelli
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Sabato 9 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:40

PESARO Si è presentato qualche giorno fa in Questura per denunciare l’aggressione subita al parco Miralfiore nei suoi confronti da parte di un nigeriano. Sulla carta lui era la vittima, ma mal gliene incolse, è il caso di dire, perchè agli agenti sono bastati alcuni accertamenti per bloccate il denunciante, arrestarlo e spedirlo al carcere di Villa Fastiggi. Dove tuttora si trova rinchiuso. Un cortocircuito giudiziario soltanto apparente e che si spiega alla luce dei precedenti dell’aggredito, un immigrato gambiano di 37 anni e per la mancata ottemperanza di un provvedimento resstrittivo emesso dal giudice nel suoi confronti. Ma facciamo ordine e partiamo dal 23 novembre scorso quando l’uomo si era introdotto all’Ipercoop e aveva preso dagli scaffali una bottiglia di brandy e 8 deodoranti. 

La rapina di novembre

Li aveva nascosti nel giubbotto e aveva provato a uscire. Ma le guardie giurate lo stavano già aspettando perché avevano visto tutta la scena dalle telecamere di videosorveglianza dell’ipermercato. Così avevano portato l’uomo nei loro uffici in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Il gambiano a quel punto aveva iniziato a minacciarli per garantirsi una fuga e, ancora peggio, aveva dato in escandescenze, ribaltando gli armadi e i documenti che erano presenti nell’ufficio. Da ultimo aveva strattonato una guardia giurata provocandole delle ferite a una mano. L’uomo era stato quindi arrestato per tentata rapina e lesioni.

Convalidato l’arresto era tornato in libertà, ma il giudice aveva disposto il divieto di dimora a Pesaro. Ma il gambiano, con una dipendenza da sostanze stupefacenti, non aveva nessuna intenzione di lasciare la città. Anzi, per tutto questo tempo ha continuato a frequentare il parco Miralfiore per procurarsi le dosi. Proprio al parco era stato visto una prima volta dagli agenti di polizia e denunciato per non aver ottemperato al divieto di stare a Pesaro.

Ma anziché girare alla larga dalla città, ha continuato a frequentare il Miralfiore finchè, pochi giorni fa, ha avuto un violento itigio con un nigeriano per questioni di droga.

Il 37enne era stato picchiato ed è finito in ospedale facendosi refertare le lesioni riportate. Poi, con il referto in mano, ha pensato bene di andare in questura a denunciare il suo aggressore. Gli agenti hanno raccolto la querela, ma non hanno potuto far altro che segnalare l’aggredito a sua volta per il divieto di permanenza in città. Così la sua misura si è aggravata ed è stato spedito in carcere. Ieri, difeso dall’avvocato Massimiliano Tonucci, ha patteggiato per la tentata rapina la pena di 1 anno e mezzo. L’uomo potrà uscire dal penitenziario il 10 aprile.

Gli accertamenti

Nel frattempo continuano i controlli della polizia per gli irregolari sul territorio: due gli stranieri espulsi in quanto pluripregiudicati e pericolosi. L’altro giorno l’Ufficio Immigrazione della Questura ha eseguito l’espulsione, con accompagnamento al Cpr, il Centro di permanenza per il rimpatrio, di un giovane ventenne di nazionalità marocchina, allontanato dal territorio nazionale poichè pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica. Difatti il giovane straniero è stato più volte denunciato per furto, condannato per rapina aggravata e sanzionato per ubriachezza molesta e possesso di sostanze stupefacenti e, per questo motivo, accompagnato con espulsione presso un centro per i rimpatri. Qualche giorno prima, il 5 marzo, un altro cittadino straniero di nazionalità pakistana è stato espulso dal territorio nazionale, con accompagnamento al Cpr. In questo caso lo straniero è stato espulso al termine di un lungo periodo di detenzione presso la casa circondariale di Pesaro, ove ha scontato la pena di 3 anni e 4 mesi, comminatagli per più episodi di violenza sessuale.

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