Quattro mesi di carcere con la concessione delle attenuanti generiche: è la richiesta formulata questa mattina in aula dal pm nei confronti della showgirl argentina Wanda Nara, imputata a Milano per avere pubblicato su Twitter e Facebook i dati personali, tra cui il numero del cellulare, dell'ex marito e calciatore Maxi Lopez.
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La 31enne, oggi moglie e manager dell'attaccante dell'Inter Mauro Icardi, è finita a processo davanti alla seconda sezione del Tribunale, dopo essere stata denunciata per trattamento illecito di dati privati presentata dal giocatore nato a Buenos Aires. Oggi la donna, nel frattempo diventata una vera e propria 'star del web' con quattro milioni di follower su Istagram, avrebbe dovuto essere interrogata dal giudice, e dopo aver fatto slittare il suo esame per alcune volte, ha deciso alla fine di non presentarsi.
L'avvocato Giuseppe Di Carlo, che la difende, in aula ha chiesto la sua assoluzione in quanto «non vi è la prova della sua responsabilità», ossia che «sia stata lei l'autrice dei post sui social network - ha sottolineato - e nemmeno che abbia creato un danno al calciatore». In subordine, il legale ha chiesto che venga condannata al minimo della pena con i benefici di legge. Come riporta il capo di imputazione formulato dal pm, ora pg, Galileo Proietto, titolare dell'indagine, la 31enne con il suo post del 22 giugno 2015, non solo avrebbe violato la privacy di Lopez, ma lo avrebbe anche danneggiato in un momento per lui delicato, ovvero le operazioni di calciomercato del giugno 2015. La condotta di Nara, infatti, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbe impedito «per via del susseguirsi di chiamate e email da parte di fans, un normale svolgimento delle trattative commerciali e calcistiche dell'atleta».
Dopo la fine turbolenta del loro matrimonio lo scontro tra Lopez e Nara, anche pubblico, andò avanti a lungo. Sentito in aula nel marzo scorso, il 38enne, che si è costituito parte civile, ha spiegato al giudice che i rapporti con la ex «non sono ancora ancora buoni». Con il suo legale Aldo Cribari ha quindi chiesto la condanna della ex moglie, rimettendosi però alla volontà del Tribunale per la quantificazione dell'eventuale risarcimento del danno. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 29 ottobre per la lettura della sentenza.