Vaccini, è la rivincita dei medici ma Pesaro rimane maglia nera

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Venerdì 25 Gennaio 2019, 05:04
IL REPORT
PESARO Passi avanti nella copertura vaccinale, anche se Pesaro resta comunque indietro rispetto ai distretti di Fano e Urbino. Ieri mattina i vertici del Dipartimento Prevenzione Area vasta 1 hanno presentato il report vaccinale del 2018. Su un totale di circa 2800 bambini nati nel 2016, per i successivi 24 mesi di copertura vaccinale, risultano 2634 quelli che hanno aderito agli obblighi vaccinali imposti dal decreto Lorenzin. Per quanto riguarda l'esavalente (Poliomelite, Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B, Hib) il dato in Area vasta è al 93,7%, di poco sotto allo standard del 95% indicato come soglia di immunità di gregge. Urbino è al 96,89% mentre Fano tocca il 96,34%. Resta indietro Pesaro con un 89,47% nonostante un +2% rispetto all'anno precedente. Ed è da quel balzo in avanti in percentuale che i dirigenti dell'Area vasta intendono ripartire.
Condizioni d'interferenza
«Pensiamo sia un risultato eccezionale ha spiegato Marco Monaldi del Dipartimento prevenzione Pesaro è un'area particolare dove c'è sempre stata un'azione di interferenza e contrapposizione delle associazioni contrarie alle vaccinazioni». Un'azione che negli ultimi tempi si è ancora più maggiormente evidenziata soprattutto dopo il decreto Lorenzin. «Anche durante i colloqui - prosegue Monaldi - ci sentiamo chiedere se conosciamo le posizioni del comitato del Veneto. Ma noi rispondiamo alle indicazioni del Ministero che si basa sulle scoperte di una comunità scientifica qualificata. Abbiamo avuto anche diffide da pool di medici, ma tra loro c'erano ginecologi, ortopedici, omeopati, medici legali. Occorre avere una specializzazione per poter dare informazioni corrette. Tuttavia adesso crediamo che l'obiettivo del 95% sia alla portata e grazie a nuove campagne di comunicazione riusciremo ad avere una copertura di gregge ottimale per tutto il territorio».
Le diversificazioni
Per quanto riguarda il morbillo, la parotite, la rosolia il dato in Area vasta si ferma al 91,50%. A Urbino si tocca i 97,20% mentre a Fano il 93,64%. Segue Pesaro con l'86,28%, ma con un recupero di 9 punti percentuali (77,06% nel 2017 e 62% nel 2014). «E' una fotografia confortante ha spiegato Marco Pompili, dirigente Dpa una crescita costante che ci conforta in una realtà difficile. Però abbiamo visto che i pesaresi stanno sciogliendo le resistenze sempre di più e hanno recepito il messaggio che i vaccini sono positivi per prevenire malattie ed epidemie». Vengono citati anche gli ultimi recenti casi di morti per meningite, di ragazzi non vaccinati. In particolare il 15enne di Roma e la straziante ammissione della madre che non lo aveva vaccinato. Per quanto riguarda il vaccino del Meningococco la copertura è all'85%, con Pesaro in coda a 77,5%, mentre Fano è al 90,1% e Urbino al 92,06%. Dati comunque in crescita del 6% nei vari distretti. Balzo in avanti sensibile anche per la varicella, vaccino diventato obbligatorio col decreto Lorenzin. Nel 2014 la percentuale era a 0,5%. Oggi la provincia è al 75%. Pesaro al 69%, Urbino all'85% e Fano al 75%.
Trend positivo
Insomma il trend è decisamente in crescita e questo spinge all'ottimismo «C'è stata una grande crescita ha affermato Eugenio Carlotti, direttore pro tempore del Dpa dopo che a a fine 2018 è andato in pensione il responsabile Massimo Agostini continueremo a crescere, siamo convinti di poter aumentare la copertura e che avremo un territorio sempre più sano capace di proteggere anche quei bambini immunodepressi». Tutto bene? In realtà ci sono ancora questioni aperte. In particolare «ora c'è anche un'altra partita da giocare, quella della carenza di personale». E il direttore Carlotti indica la sala d'aspetto. Fuori ci sono decine di persone in coda per i vaccini.
Le difficoltà
«Abbiamo difficoltà a reperire medici per coprire le sedute vaccinali - puntualizza - Abbiamo saltato una conferenza dei servizi pur di avere un medico che potesse distribuire i vaccini. Speriamo si possa sanare questa carenza. Sarebbe importante anche per incidere ulteriormente durante la campagna ordinaria». Ultimo dato quello riguardante il pneumococco, che tocca un 91% in provincia. Si ferma all'85,9% a Pesaro.
Luigi Benelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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