Rivivrà la città giardino un sogno in stile liberty

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Martedì 23 Luglio 2019, 05:04
LA RIQUALIFICAZIONE
PESARO Immaginiamo di riportare sul lungomare dei giardini ispirati al liberty ma con uno stile moderno e ricreare quell'atmosfera che ha reso la Pesaro della villeggiatura famosa negli anni 60 proprio per la cura del verde: un salotto di piante, fiori e arredi che molti ancora ricordano con un pizzico di nostalgia. Ma la città giardino può ora tornare a rivivere grazie a un progetto condiviso di Comune, Aspes e Fondazione Scavolini a cui si potranno aggiungere altri partner pubblici e privati.
Cavallo di battaglia
Quello della città giardino, insieme al concetto di decoro, è da sempre un cavallo di battaglia del sindaco Matteo Ricci, che pur non accodandosi alla voglia di amarcord è sensibile al tema del recupero e della valorizzazione. «Essere città giardino - sottolinea l'architetto paesaggista Franco Panzini per Fondazione Scavolini - non significa riportare e limitarsi a fare una copia dei giardini di Pesaro degli anni '50-'60 ma abbracciare quel disegno architettonico floreale per realizzare nuovi spazi verdi e percorsi dedicati fra forme e colori sempre diversi».
Il primo atto formale necessario a far partire il progetto, sarà la firma di una convenzione. «L'atto che dovrà essere stipulato prevede unità d'intenti e collaborazione fra Aspes e Fondazione Scavolini così anticipano Luca Pieri, presidente della partecipata e il responsabile del verde, Vittorio Vagnini contiamo di velocizzare le procedure e dopo l'input del sindaco e arrivare alla firma entro questa estate per partire con i lavori già dall'autunno-inverno».
L'iter
«I giardini liberty - prosegue - potrebbero essere aperti e fruiti da pesaresi e turisti per la primavera estate 2020. L'architettura floreale interesserà quattro aree di fronte al complesso di Villa Olga e all'angolo con la zona del Moletto e Palla di Pomodoro. La convenzione stabilirà anche le modalità operative dell'accordo e le risorse economiche necessarie a realizzare il progetto. La Fondazione Scavolini curerà la parte progettuale e architettonica dei giardini mentre Aspes avrà un ruolo operativo e si occuperà della messa a dimora delle nuove specie da piantumare e della loro manutenzione. Il contributo potrebbe essere suddiviso a metà fra l'ente Scavolini e Aspes».
«Stiamo lavorando con l'architetto Panzini e altri professionisti entra nel merito il responsabile Aspes, Vagnini all'ipotesi di una struttura arborea fissa con una serie di piantumazioni di arbusti in ognuna delle aree dedicate, che possa essere elemento caratterizzante e centrale dei giardini in stile, oltre a prevedere una struttura vegetativa ornamentale, che sia sempre diversa anno dopo anno, andando a variare da una stagione all'altra specie e forma, con una botanica applicata al verde ornamentale, che ben si sposa con i nuovi giardini».
La collaborazione
«L'altra parte dell'intervento - puntualizza - prevede la realizzazione di percorsi verdi con aiuole di forme e colori diversi a seconda delle specie di fioriture messe a dimora, dove colori e forme si fondono fra loro a creare un tutt'uno. Si dovrà anche rimettere mano al manto erboso con una riqualificazione del camminamento dove oggi c'è invece solo del breccino ma non sono stati creati e delimitati spazi verdi veri e propri». Partner: insieme all'architetto della Fondazione Panzini saranno chiamati a collaborare anche esperti e professionisti del verde . Allo studio c'è anche l'ipotesi, ha anticipato l'architetto, di avviare un concorso d'idee per scegliere il progetto migliore e più adeguato a quel tratto di lungomare pesarese. «Al momento c'è una prima collaborazione con lo studio pesarese Landesign di architetti paesaggisti ed agronomi che si sono specializzati alla scuola del Paesaggio di Torino e che hanno manifestato l'interesse a questo progetto mettendo a disposizione le proprie competenze».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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