Gli autovelox in stand by Velomatic, si può partire

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Venerdì 24 Novembre 2017, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:21
I CONTROLLI
ASCOLI L'ipotesi autovelox fissi lungo l'asse attrezzato, in zona industriale, è all'esame della Prefettura, ma il problema è legato alla necessità di una deroga per le installazioni, trattandosi di un tratto stradale di livello urbano. Nel frattempo, però, Piceno Consind ha richiesto e ottenuto almeno l'utilizzo del velomatic, posizionato quindi in determinati giorni e fasce orarie, quale deterrente all'alta velocità. L'obiettivo resta quello prefissato e concordato tra l'ente consortile, polizia stradale e vigili urbani, dopo l'ultimo tragico incidente con la morte di due donne alla fine dello scorso mese di settembre: prevenire altri sinistri causati dall'elevata velocità di percorrenza lungo l'asse attrezzato.
La richiesta
Come annunciato, il presidente di Piceno Consind, Domenico Procaccini, ha inviato la richiesta formale alla Prefettura al fine di sollecitare una soluzione per l'alto tasso di incidenti lungo l'asse stradale che attraversa la zona industriale. Una richiesta formalizzata dopo il confronto avuto dal presidente con i rappresentanti di polstrada e polizia municipale proprio per studiare possibili soluzioni al problema. E la richiesta inviata è quella indirizzata all'eventuale installazione di autovelox fissi, in più punti dell'asse attrezzato che va dall'inizio della zona di Castagneti e Campolungo fino alla rotatoria dopo il centro commerciale Città delle stelle. Subito dopo il tragico incidente di fine settembre, Procaccini aveva voluto riaprire il discorso della prevenzione e della sicurezza stradale in zona industriale chiedendo subito un confronto con le forze dell'ordine preposte, considerando che si tratta di un collegamento dove sono ancora tanti gli automobilisti che procedono ad alta velocità. Ed è proprio durante questo incontro che è emersa l'ipotesi degli autovelox fissi per abbassare e magari col tempo eliminare la percentuale di incidenti lungo l'asse industriale. Scartata, invece, l'idea di attivare un sistema di tutor, per il controllo della velocità media, ritenuto non efficace considerando che ci sono, lungo l'asse stradale, troppe uscite o accessi laterali e quindi sarebbe impossibile monitorare la velocità del maggior numero possibile di auto in transito.
Il problema
La soluzione individuata, ovvero quella degli autovelox fissi, che ora è stata sottoposta all'attenzione della Prefettura, come confermato dal presidente del Consind, Procaccini, in realtà presenta un problema di carattere normativo da superare poiché trattandosi, nel caso dell'asse attrezzato, di installazioni su un tratto stradale di tipologia urbana, si renderebbe necessaria una deroga per poter sbloccare questa soluzione. Occorrerà, quindi, attendere il parere della Prefettura, chiamata in causa. Una volta superato questo intoppo burocratico, si potrebbe dunque procedere con l'installazione di una serie di autovelox, come detto, lungo tutto il tratto dell'asse attrezzato fino a Villa S.Antonio, con l'ipotesi magari di andare a ritoccare a 70 chilometri orari il limite massimo di velocità (che ora è a 50) per evitare di fare cassa anche laddove non sia necessario, ma potendo poi sanzionare tutti coloro che continuassero a superare il limite prefissato. Creando così l'effetto-deterrente che si intenderebbe attivare.
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