«I cannoni possono lavorare nelle condizioni migliori, grazie a temperature eccezionali: a 2.000 metri abbiamo dodici gradi sotto lo zero, per cui la produzione di neve è massima» spiega Enrico Ghezze, presidente del consorzio esercenti impianti a fune di Cortina, Auronzo e San Vito di Cadore. Il freddo sta consentendo l'impiego dei cannoni in diverse aree sciabili della conca ampezzana, non soltanto nelle ore notturne, ma per tutta la giornata; si stanno rivelando preziose, per questo impiego, le abbondanti scorte d'acqua: nella zona di Socrepes e Tofana è a disposizione il bacino, da oltre 90 mila metri cubi, realizzato dalla società Ista ai piedi del Col Druscié.
Un altro laghetto artificiale è progettato dalla società Averau, per le piste delle Cinque Torri, e potrebbe essere realizzato già la prossima estate. «Sul monte Faloria apriranno i primi impianti venerdì 18 novembre, così come il rifugio - conferma Ghezze - si potrà salire con la funivia, dal centro di Cortina, per poi utilizzare la seggiovia quadriposto Vitelli e sciare sulla pista Tondi. A seguire arriveranno certamente altri impianti della zona Falzarego e Cinque Torri, per poi avere un'apertura più generale, anche con l'area della Tofana, sulle piste della Coppa del mondo e dei Mondiali».
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