Vladimir Putin potrebbe presto essere a corto di armi e missili. Al momento è poco più di una suggestione ma nel Regno Unito sembrano crederci fermamente. A rilanciare la questione è infatti il DailyMail citando l'ammiraglio britannico Sir Tony Radakin, capo di stato maggiore della Difesa britannica secondo cui Mosca «Potenzialmente ha un problema, perché il tasso di spesa e la durezza della lotta è totalmente differente da quello che aveva programmato il 24 febbraio».
Vale a dire che, a 10 settimane dall'inizio del conflitto, il Cremlino non si trova solo a fare i conti con le pesanti sanzioni occidentali ma anche con la necessità di rifornire costantemente i suoi magazzini di armi perché quelle a disposizione si sono dimostrate insufficienti.
La "guerra logistica"
In pratica al netto delle costanti dimostrazioni di forza con la presentazione di nuove armi, oltre che la sanguinosa invasione dell'Ucraina, i russi stanno anche portando avanti con difficoltà anche una specie di «guerra logistica». «Stiamo parlando - ha rincarato la dose Radakin - di un forte impatto sulle loro forze armate.
Si tratta cioè dell'ennesimo riflesso dovuto all'errata valutazione sul campo fornita dai generali russi a Putin che di certo non pensava di ritrovarsi in un conflitto di questo tipo. Tant'è che ora i vertici dell'esercito del Cremlino si ritrovano ad incolparsi a vicenda per timore di essere accusati del fallimento dell'invasione e, quindi, di essere «epurati». A sostenerlo, sempre secondo il quotidiano inglese, è stavolta il segretario alla Difesa del Regno Unito Ben Wallace. Durante una visita in Finalndia infatti, il ministro di Sua Maestà ha sostenuto che i generali russi stanno diventando il capro espiatorio per la mancata vittoria lampo del conflitto e che ora si incolpano a vicenda per il «disastro» dato che temono di essere eliminati da Putin se il «pantano» attuale si dovesse trasformare a tutti gli effetti in una ritirata dell'esercito russo.
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