ANCONA Sarebbe un guaio, perdere proprio ora medici e infermieri assunti con contratti a termine per fronteggiare l’emergenza Covid, in scadenza proprio domani. Si aprirebbero altre lacune in organici già in sofferenza, sia nei pronto soccorso che negli hub vaccinali. Un rischio paventato dal sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, mettendo in guardia dai possibili disservizi legati alla mancata proroga delle attività di collaborazione degli specializzandi al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani, attivate per arginare la pandemia.
«La Regione Marche - parole del sindaco di mercoledì scorso - ha deciso di non avvalersi dell’opportunità di prorogare tale servizio, in scadenza il 31 dicembre, non inserendo le risorse necessarie a bilancio, tenuto conto che non sarà più a carico dello Stato, ma della Regione stessa. Una scelta in controtendenza rispetto a Regioni a noi vicine come l’Emilia Romagna e l’Abruzzo che hanno compreso quanto importante sia per le popolazioni».
Ma già ieri mattina la direzione dell’Area vasta 2 Asur annunciava per imminente la pubblicazione di una determina relativa alla proroga di tutto il personale a tempo determinato, comprensiva delle proroghe straordinarie per 4 mesi in diversi profili professionali. Idem per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa per i medici in quiescenza fino al 31 dicembre 2023.
La verifica
«È in corso la verifica della possibilità di prorogare i co.co.co.
I contratti
I contratti in scadenza domani non sono pochi. Solo nell’Area vasta 2, quella della provincia di Ancona, sono 77, in gran parte relativi a infermieri, ma anche medici, biologi, fisioterapisti, tecnici e uno psicologo. Ci sarebbero problemi, in caso di mancata proroga, anche nei centri vaccinali. Al Paolinelli di Ancona - che attualmente è aperto 3 giorni la settimana e assicura 250 vaccini anti-Covid e 70-80 anti-influenzali a seduta - dall’inizio di gennaio si rischia di restare senza medici, perché i due co.co.co che garantiscono il servizio dall’inizio della campagna sono in scadenza. Ma ieri l’assessore regionale alla Sanità Saltamartini sembrava rassicurare tutti, richiamando gli stessi argomenti espressi dall’Area Vasta 2 per gli specializzandi del pronto soccorso di Jesi.