Covid, tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina in aereo. «Positivo un passeggero su due»

Covid, tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina in aereo. «Positivo un passeggero su due»
Covid, tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina in aereo. «Positivo un passeggero su due»
di Redazione web
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Mercoledì 28 Dicembre 2022, 18:46

Covid, tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina in aereo. Bertolaso: «Positivo un passeggero su due». All'aeroporto milanese di Malpensa, dei 120 passeggeri che viaggiavano sul volo Pechino-Milano atterrato nello scalo alle 18.55 del 26 dicembre, 62 sono risultati positivi al covid, pari al 52%. Sull'altro volo arrivato a Milano da Pechino nel giorno di Santo Stefano, la percentuale di positivi è stata del 38% (35 su 92 passeggeri). Nel pomeriggio il ministero della Salute ha reso obbligatorio il tampone per chi sbarca dalla Cina.

Sono «numeri che - ha commentato l'assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso - devono far riflettere». Anche se il tampone per chi proviene dalla Cina e atterra a Malpensa «non è obbligatorio ed è a pagamento (20 euro quello antigienico e 90 il molecolare, ndr), nessuno si è rifiutato di farlo», ha precisato Bertolaso. Rispetto alla condizione di chi è arrivato dal paese asiatico ha aggiunto che «tutti questi passeggeri non presentavano sintomi particolari. Non mostravano visibilmente sintomi di malattia».

Ministero: obbligo tampone per chi arriva da Cina

Da sabato 24 dicembre a oggi, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha seguito con attenzione l'esito dell'esecuzione dei tamponi sui passeggeri in arrivo a Malpensa provenienti dalla Cina e ha raccomandato il sequenziamento di tutte le varianti che possono emergere dai tamponi, rende noto il ministero. 

«Ho disposto, con ordinanza, tamponi antigenici Covid-19 obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia». Lo annuncia il ministro della Salute, Orazio Schillaci. «La misura - spiega - si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l'individuazione di eventuali varianti del virus, al fine di tutelare la popolazione italiana. Riferirò più dettagliatamente nel corso del Consiglio dei ministri convocato oggi».

 

A Fiumicino test per i voli dalla Cina

Riprendono all'aeroporto di Fiumicino i test per i voli provenienti dalla Cina. Lo comunica l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato. «In attesa delle disposizioni nazionali riprendono i test all'aeroporto internazionale di Fiumicino per i voli che provengono dalla Cina -precisa D'Amato- I test si svolgeranno con le consuete modalità, sotto la supervisione dell' Istituto Spallanzani e con il supporto delle USCAR regionali.

Non dobbiamo abbassare la guardia, le ultime notizie sul Covid ci spingono a tenere alta l'attenzione». L'area test Covid nello scalo romano doveva essere chiusa a fine anno. Visto l'evolversi della situazione in Cina e le nuove disposizioni regionali nell'area, che si trova agli Arrivi del Terminal 3, rimarrà attivo un presidio per controlli su specifiche destinazioni.

Spallanzani: potenziare test per chi viene dalla Cina

«Potenziamento della sorveglianza mediante test antigenici per chi proviene in particolare dalla Cina, e caratterizzazione molecolare con analisi di sequenza nei casi positivi. Sarebbe meglio se il coordinamento dei tamponi di sorveglianza avvenisse a livello europeo». È quanto si legge in un documento dell'Istituto Spallanzani. «Un intervento di questo tipo servirebbe a monitorare la comparsa ed intercettare precocemente l'arrivo di nuove varianti - è detto nel documento -, sia come nuove evoluzioni di Omicron che come nuove varianti diverse da Omicron, e a predisporre eventuali misure quarantenarie selettive».

Bassetti e Andreoni favorevoli a tampone obbligatorio

«Una misura a costo zero per l'Italia è obbligare dal primo gennaio 2023 i passeggeri in partenza dalla Cina a farsi un tampone molecolare prima della partenza e all'arrivo, sempre obbligatorio ed entro 48 ore, fare un altro test molecolare. Si metteranno una mascherina Ffp2, andranno in un laboratorio e si sottoporranno ad un secondo test. Finché non hanno un molecolare negativo non possono circolare in Italia. Questo intervento va fatto il prima possibile», è il parere all'Adnkronos Salute di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova.

Visto l'aggravarsi della situazione Covid in Cina «credo sia il caso di tornare a fare i tamponi per chi arriva in aereo in Italia» dal Paese asiatico «perché questo crea un cordone di sicurezza e garantisce l'isolamento di chi è positivo. Ma c'è anche un altro motivo: in questo modo possiamo anche lavorare ad un sequenziamento e intercettare mutazioni anomale del virus. Perché con la grande circolazione di Omicron in Cina è chiaro che c'è un rischio alto di nuove varianti e subvarianti», aggiunge Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

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