C'è il Piano delle infrastrutture: 10 anni per far correre le Marche. Condiviso il documento strategico

Ecco il Piano delle infrastrutture: 10 anni per far correre le Marche. Condiviso il documento strategico
Ecco il Piano delle infrastrutture: 10 anni per far correre le Marche. Condiviso il documento strategico
di Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Domenica 30 Aprile 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 07:00

ANCONA Dopo il Piano socio sanitario, arriva quello per le infrastrutture. La Regione cala la seconda carta - la terza sarà la legge urbanistica, ancora work in progress - che connoterà questo anno del mandato della giunta Acquaroli. Un piano organico con prospettiva decennale (l’orizzonte temporale è al 2032) che mette insieme tutte le opere funzionali allo sviluppo dei segmenti della viabilità: dalla piattaforma logistica (porto, aeroporto e interporto), al trasporto su gomma (strade, autostrada, ponti e viadotti, e ciclovie) passando per il potenziamento delle linee ferroviarie.


Il tavolo

Il kick off è arrivato giovedì, quando il Piano regionale delle infrastrutture - un documento di oltre 300 pagine - è stato presentato dal governatore Francesco Acquaroli e dall’assessore competente Francesco Baldelli e condiviso con i rappresentanti delle principali associazioni di categoria (Confindustria, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Coldiretti).

Documento strategico che riguarda sia il trasporto pubblico locale che il trasporto merci. «Un atto fondamentale e molto atteso per lo sviluppo della nostra regione - lo definisce il numero uno di Palazzo Raffaello - che servirà a dare finalmente una visione strategica e d’insieme del sistema di collegamenti, proiettata al futuro e che sappia dotare le Marche delle opere necessarie per la crescita». Il mosaico è composto da svariate tessere che sono in evoluzione e che beneficiano anche dei fondi del Pnrr. Come nel caso dei 27,5 milioni di euro per la Ciclovia Adriatica. Il primo step per arrivare all’elaborazione del Piano è arrivato nel 2021, quando l’assessorato guidato da Baldelli ha messo a punto il masterplan delle infrastrutture stradali che poneva in fila le principali opere da realizzare per il trasporto su gomma. E che ora confluiranno nel nuovo documento, da approvare in giunta entro l’estate, da far passare per la Valutazione Ambientale Strategica e da far approvare poi dal Consiglio regionale. Il tutto nel giro di 6-7 mesi. Tra le opere previste nel masterplan, l’ultimo miglio per l’uscita Nord dal porto di Ancona - una bretella da 3,5 km tra il golfo dorico e la Statale 16, e dal costo di 150 milioni di euro - per il quale nelle scorse settimane è arrivato il disco verde alla Valutazione di impatto ambientale, il raddoppio a 4 corsie della Ss16 (i lavori sono in corso), l’adeguamento a 4 corsie della Fano-Grosseto (con il Cipess che a dicembre ha stanziato altri 83 milioni di euro per la galleria della Guinza), la Salaria e la Pedemontana delle Marche che collega longitudinalmente le aree montane della regione e che prevede un sistema di intervallive tra costa ed entroterra. 

Le tempistiche

Per quest’ultima opera, la parte Sud procede spedita ed è cantierata, e a dicembre sono arrivati anche i fondi per le nuove opere tra Carpegna e Fabriano (il sistema di intervallive toccherà comuni quali Cagli e Fossombrone). Il cronoprogramma del Piano delle infrastrutture è suddiviso in tre step: le opere che si concluderanno nel 2027 (quelle già cantierate), le opere che si concluderanno entro il 2032 (quelle con i progetti già in corso), e le opere da progettare e per le quali si conta di trovare i finanziamenti entro il 2032. Tra queste, il raddoppio della Fabriano-Foligno all’interno della Orte-Falconara, la terza corsia della A14 e - forse - i nuovi binari in arretramento per l’Alta velocità lungo la linea Adriatica. Un progetto ambizioso: ce la faranno i nostri eroi? Ai posteri l’ardua sentenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA