L’appello
Un trend che ora le due sfidanti vogliono invertire, riportando il partito nei territori e superando le sanguinose divisioni interne che fin qui hanno impedito ai dem di fare fronte comune contro un centrodestra sempre più forte. Il primo appello che arriva da entrambe, in vista delle primarie del 26 febbraio - in concomitanza con quelle nazionali che vedranno sfidarsi Stefano Bonaccini ed Elly Schlein - è infatti all’unità, a prescindere da chi esca vincitrice dalle urne. Più facile a dirsi che a farsi, considerando quanto litigioso sia il Pd marchigiano, ma almeno l’impegno c’è. Due donne, giovani e con ruoli nelle amministrazioni locali: Bellomaria è attualmente vice sindaca di Cerreto d’Esi, mentre Bomprezzi è consigliera di opposizione e vice capogruppo dem nel Comune di Senigallia al suo secondo mandato, dopo aver ricoperto il ruolo di assessora nella giunta Mangialardi.
L'ex operaia dell'Elica
Da ex operaia dell’Elica e precaria della sanità, Bellomaria tara la sua ricetta su un ritorno ai temi del lavoro e chiede un osservatorio sulla sanità. Bomprezzi, invece, da ricercatrice all’Università di Bologna, sottolinea l’importanza della ricerca e, per rimettere in moto le Marche, punta su tre parole: innovazione, inclusione e sostenibilità. E aggiunge: «Abbiamo fatto vedere la nostra parte peggiore con personalismi e posizionamenti. Ora dobbiamo mettere al centro qualcosa, non qualcuno». Stesso pensiero espresso da Bellomaria, che sottolinea come «serva un’alternativa credibile alla destra». Un appello all’unità che arriva anche dalla candidata sindaca di Ancona per il centrosinistra Ida Simonella, seduta in platea accanto a Carlo Pesaresi, uscito sconfitto alle primarie di novembre per 45 voti e che ora la sosterrà alle amministrative di primavera con una propria lista. Come a dire: seguite il nostro esempio. Un’altra metafora, sperando che si traduca nella pratica.