Il virologo Menzo: «il vaccino funziona ma con il passare dei mesi è diventato meno efficace. La dose di rinforzo è fondamentale per la Delta»

Il virologo Menzo: «il vaccino funziona ma con il passare dei mesi è diventato meno efficace. La dose di rinforzo è fondamentale per la Delta»
Il virologo Menzo: «il vaccino funziona ma con il passare dei mesi è diventato meno efficace. La dose di rinforzo è fondamentale per la Delta»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 4 Novembre 2021, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Professor Stefano Menzo, direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali riuniti di Torrette e docente di Microbiologia alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, nella nostra regione il 40% dei positivi era vaccinato con ciclo completo: questo dato può essere dovuto al fatto che, con il passare dei mesi, il farmaco perde di efficacia? 


«Sì, man mano che passa il tempo, il vaccino diventa sempre meno efficace contro l’infezione, quindi ci può stare un aumento dei positivi».

 
Un limite temporale del vaccino che potrebbe tradursi in un’impennata di contagi.


«Sì.

Il limite temporale rende necessaria una terza dose».

Per il momento, l’adesione alla dose booster è molto bassa, nelle Marche come nel resto d’Italia: può essere un problema uscire da questo impasse

«Stanno aderendo in molto pochi e purtroppo saranno sempre meno, quando invece sarebbe molto utile farla».


Potremmo ritrovarci punto e a capo con la pandemia se questa condizione non migliora?


«Sì, in tempi relativamente brevi, il virus tornerà a circolare ed a diffondersi più in fretta. È chiaro che provocherà meno morti – perché comunque la vaccinazione protegge abbastanza bene e più a lungo dalla malattia grave –, ma tra le persone anziane già vediamo che, pur avendo ricevuto le due dosi, possono subire la forma grave dell’infezione».


Che appello si sente di fare a chi è ancora indeciso sulla terza dose?


«Forse non sta neanche a noi farlo, dato che ormai non ci ascolta più nessuno. Ma la terza dose è importante perché, tra le altre cose, la debolezza del farmaco nei confronti della variante Delta, anche da un punto di vista cronologico, fa sì che la vaccinazione ogni anno potrebbe essere troppo rada. Finché non ci saranno vaccini più efficaci contro le nuove varianti, dovremo procedere così. Purtroppo è inevitabile».


Quindi la terza dose potrebbe non essere l’ultima?
«Penso che, in tempi non troppo lunghi, arriveranno vaccini adeguati alla nuova variante, che quindi avranno un’efficacia più duratura nel tempo».


E nel frattempo? 


«In generale, abbiamo visto che, anche se il farmaco di cui attualmente disponiamo non è perfetto per la nuova variante, più si stimola il sistema immunitario, meglio dovrebbe reagire. Quindi dopo la terza dose, la durata dell’efficacia potrebbe essere superiore rispetto a quella ottenuta dopo le prime due. È ancora presto per dirlo, perché ci sono pochi dati a disposizione in questo momento, ma è possibile».


La sotto variante Delta Plus è arrivata anche nelle Marche, per ora assestandosi su un numero di casi contenuto: c’è il rischio che diventi la variante prevalente, scalzando la Delta che conosciamo?


«Forse piano piano, ma non sembra avere un’efficacia estremamente superiore alla Delta. Per il momento convivono, non c’è stato nessun sorpasso».


È più letale rispetto alla Delta originaria?


«No, non è stato dimostrato che sia più letale. Forse è un po’ più contagiosa ma, in ogni caso, si tratta di una differenza marginale».


Potrebbe bucare i vaccini?


«L’immunizzazione dei vaccini era indebolita nei confronti della Delta in generale: era una variante abbastanza refrattaria in vitro. In vivo il farmaco funzionava, ma con i limiti che abbiamo visto, tra cui quello temporale».
E con questo, torniamo all’importanza di fare la terza dose.
«Esattamente».

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