Marche, la maggioranza appoggia
la riforma sanitaria. M5S contrario

I sindaci contrari alla riforma
I sindaci contrari alla riforma
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Lunedì 11 Gennaio 2016, 20:04

ANCONA - Le tensioni in piazza acuiscono i contrasti tra le forze politiche: e se la maggioranza si stringe attorno al presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli, l'opposione del M5S non esclude di chiederne le dimissioni.


La maggioranza di centrosinistra che guida la Regione Marche sostiene il presidente Luca Ceriscioli e "la necessità di andare avanti con il percorso di riforma del sistema sanitario".

È quanto si legge in un comunicato diffuso dopo l'incontro di oggi fra Ceriscioli e i consiglieri e segretari regionali dei partiti (Francesco Comi del Pd, Antonio Pettinari dell'Udc-Popolari Marche e Lorenzo Catraro di Uniti per le Marche).

Al centro del confronto, la delibera di trasformazione delle 13 Case della salute, ridefinite ospedali di comunità, e della rete dei trasporti di emergenza territoriale. Una delibera che non ha ancora concluso il suo iter, e che dovrà tornare all'esame della giunta una volta acquisito il parere della commissione consigliare regionale Sanità.

Gli ospedali di comunità, ricorda il comunicato, sono un punto importante per far partire concretamente la riorganizzazione della medicina del territorio, favorendo l'implementazione di modelli associativi di medicina generale (rete, medicina gruppo ed equipe territoriali), ed è finalizzata all'erogazione dei servizi di assistenza primaria compresa la continuità dell'assistenza, organizzazione che garantisce la presenza di medici h24 in tutte queste tredici strutture, come prevede già la delibera.

"Un percorso - sottolinea la nota - che non prevede tagli ma investimenti e implemento di budget fino a tre milioni di euro complessivamente su tutto il territorio regionale. Un paradosso per chi parla di impoverimento delle aree interne".

La maggioranza ha confermato l'obiettivo di "trasformare le strutture in ospedali di comunità, soprattutto alla luce della cornice delle normative nazionali, accompagnando il percorso così come il presidente aveva ribadito ai dirigenti".

Due gli aspetti che verranno puntualizzati nella delibera. "Tutte le strutture saranno a disposizione degli utenti h 24. Un sistema molto più strutturato del punto di primo intervento, erroneamente definito pronto soccorso, che per legge è temporaneo. Ci sarà il medico di continuità assistenziale 24 ore su 24, e il 118 e, dove persiste la lungodegenza, il medico del reparto potrà intervenire in caso di emergenza".

Inoltre la delibera "specificherà che la lungodegenza resterà, in attesa di entrare a regime con le cure intermedie. Un passaggio che verrà sancito da una verifica".


"Commissione Sanità tra fischi e proteste. Sindaci inascoltati lasciati in sala d'aspetto. Democrazia accantonata per fare scelte incomprese dai cittadini". E' invece il parere del consigliere regionale di M5S Romina Pergolesi, relatrice di minoranza del parere, oggi all'esame della Commissione, sulla delibera di Giunta sull'adeguamento delle Case della Salute, ridefinite ospedali di Comunità.

Una riunione "tesissima", riferisce, all'inizio della quale Pergolesi ha chiesto al presidente Volpini di "ascoltare i sindaci marchigiani che guidano la giusta protesta delle comunità che vogliono vedere tutelati i propri diritti. Proposta respinta dalla maggioranza, che ha chiesto di ascoltare subito il presidente Ceriscioli. Insensibili alle richieste dei sindaci, ai fischi della gente asserragliata sotto il Consiglio regionale, tra i clacson dei bus bloccati che non riescono a passare. Persino Spacca non sarebbe arrivato a tanto", commenta.

Pergolini annuncia anche che chiederà una Missione valutativa sulla delibera della Giunta e le determine Asur, "strumento con cui è possibile attivare il procedimento di controllo sugli effetti delle politiche e dell'operato della giunta per dar seguito ad uno studio di breve durata e approfondire specifiche questioni di interesse della collettività".

"Se il presidente Ceriscioli è intenzionato a perseguire questa strada felicemente impopolare e pericolosamente deleteria per i diritti dei cittadini - conclude - non escludo che se ne richiedano le dimissioni".

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