Guzzini al capolinea: dopo la frase choc lascia Confindustria. «Mi sono riascoltato e ho detto una cosa molto grave, mi devo fare da parte»

Domenico Guzzini
Domenico Guzzini
di Luca Patrassi
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 10:56

Dire, fare. L’ultima cosa che avrebbe potuto immaginare l’imprenditore recanatese Domenico Guzzini era quella di doversi dimettere dalla presidenza della territoriale maceratese di Confindustria per le parole dette, tre («Qualcuno morirà, pazienza..») in un forum che è andato avanti per quasi tre ore, e non per le cose fatte. Parole effettivamente pesanti, si direbbe tombali se non ci fosse in mezzo la tragedia del Covid, hanno chiuso la presidenza Guzzini al vertice di Confindustria Macerata. Ieri Domenico Guzzini, dopo aver annunciato ai suoi collaboratori l’intenzione di farlo a caldo, poche ore dopo il forum all’apparire delle prime polemiche, ha messo nero su bianco la volontà di uscire anzitempo di scena. 

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Nel primo pomeriggio dalla sede di via Weiden di Confindustria è partita una mail indirizzata alle centinaia di soci maceratesi dell’associazione di categoria. Poche righe, quelle di Guzzini, per ripercorrere la vicenda, per scusarsi ancora, e per dire che oggi si presenterà dimissionario al consiglio direttivo in programma nel pomeriggio. Questo il testo della lettera: «Cara/o Collega, ti scrivo personalmente per chiederti scusa per la frase che ho detto durante il Forum Made For Italy. Durante la conferenza, mentre parlavo di crisi aziendale e di occupazione. preso da quanto stavo dicendo, ho detto quella frase infelice, che non rappresenta per nulla il mio pensiero». 

Poi il passaggio delle scuse già lette martedì. «Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo avere, anche se involontariamente, coinvolto Confindustria in questa spiacevole vicenda. Chi ha avuto modo di conoscermi sa quanto per me siano importanti e prioritari la salute, la famiglia e le persone. Negli ultimi mesi ho lavorato incessantemente per mettere in sicurezza le persone, anteponendo sempre la salute al business e usando un approccio col pensiero rivolto al benessere delle persone. Il periodo storico che stiamo vivendo porta noi imprenditori sotto stress e le nostre preoccupazioni quotidiane sono legate non solo alle nostre attività ma anche e soprattutto ai nostri dipendenti, facendo di tutto per tenere in piedi le aziende senza abbassare la guardia e mantenendo tutte le misure di sicurezza perché la pandemia é ancora in agguato». 
Il passaggio dell’umiltà.

«Riascoltandomi - continua Guzzini - ho subito realizzato la gravità di quanto espresso e le mie scuse sono state tempestive e dettate da una profonda umiltà e senso civico e spero che una frase infelice e decontestualizzata non oscuri quello che fino ad oggi è stato il mio operato. Per senso di responsabilità, dopo una breve riflessione, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da Presidente Confindustria Macerata che formalizzerò nel corso del prossimo Consiglio Direttivo, giovedì 17 dicembre ore 16».

Oggi appunto la parola passa, come da prassi, all’esame del Consiglio direttivo di Confindustria che valuterà le dimissioni del presidente. Difficile capire quanto le dimissioni siano state indotte o scaturite spontaneamente dopo che il board etico di Confindustria nazionale lo aveva messo nel mirino. Una pressione enorme. La vicenda Guzzini da ieri è girata in lungo e in largo sui media nazionali, anche quelli sportivi, e sui social: commenti dei più disparati e prese di posizione dedicate da parte di molti esponenti politici, come si usa per le questioni del giorno di rilevanza nazionale. 

Il paradosso di tutto questo è che la territoriale di Macerata aveva trovato un punto fermo dopo il lungo ruminare a caccia di un nuovo punto fermo.

E ora dovrà ricominciare daccapo. Ma è in buona compagnia: Ancona e Pesaro litigano, Ascoli e Fermo sono ai ferri corti. Così, giusto per non farsi mancare niente anche Macerata si è alineata.

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