Epatite misteriosa, scatta l'allarme: nelle Marche necessari esami su una bambina di 2 anni

Il professor Gianluca Svegliati Baroni
Il professor Gianluca Svegliati Baroni
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 23 Aprile 2022, 22:33 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 09:07

ANCONA  - Età: meno di 10 anni, un test negativo per i virus dell’ epatite A, B, C, D, E, e valori molto alterati degli enzimi che segnalano una sofferenza del fegato. È questo l’identikit che deve accendere un campanello d’allarme, perché - se queste caratteristiche si riscontrassero in un paziente arrivato all’attenzione dei medici nel 2022 - ci si potrebbe trovare davanti a un caso confermato di «epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica» come quelli su cui si sono accesi i riflettori internazionali in questi giorni per gli alert diramati dopo insoliti picchi registrati in alcuni Paesi, come l’Inghilterra.

A dare le definizioni di caso per la sorveglianza è la circolare diffusa dal ministero della Salute, a firma del direttore generale Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza: al 22 aprile sono arrivate in totale 11 segnalazioni da Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana e Veneto. 


Di questi casi un paziente non rientra nella definizione di caso (ricoverato prima del gennaio 2022); due sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche; 4 sono definibili come “sospetti” (gli esami sono al momento in corso o non definiti); 2 sono definiti come “possibili” (età superiore ai 10 anni) e 2 invece “confermati”.

Uno di questi ultimi pazienti è stato sottoposto al trapianto di fegato. La segnalazione arrivata dalle Marche riguarda una bambina di 31 mesi di Civitanova che è stata ricoverata nel mese di marzo e successivamente dimessa: gli accertamenti effettuati in ospedale - chiariscono fonti della Regione - hanno potuto appurare che la piccola aveva ingerito un medicinale per errore e questo le ha provocato una patologia molto simile all’epatite acuta attualmente sotto osservazione. 


Ma di che cosa si tratta? «Al momento non è possibile fornire risposte precise - sottolinea il professor Gianluca Svegliati Baroni, responsabile dell’Unità di danno epatico e trapianti agli Ospedali riuniti e docente di Gastroenterologia all’Univpm - perché sono in corso gli accertamenti da parte delle autorità sanitarie. Certo è che l’associazione italiana pediatri al momento non ha riscontrato un aumento di epatiti acute nei bambini, come invece sta avvenendo in Inghilterra nei piccoli tra 1 e 5 anni».


E se fosse, come sembra in queste ultime ore, una variante dell’Adenovirus? «Solitamente gli Adenovirus non causano l’epatite, che è una complicazione rara, nota di solito tra gli individui immunocompromessi. Il ministero ribadisce che tutto è partito dal Regno Unito e che al momento la causa rimane sconosciuta». Secondo il professor Svegliati Baroni non esiste un collegamento con le vaccinazioni anti Covid (la maggior parte dei bimbi non era stato sottoposto alla profilassi, vista la tenera età): «Ed è sbagliato anche associare questa nuova patologia con l’uso delle mascherine per difendersi dal coronavirus che avrebbe indebolito il sistema immunitario a tal punto da ammalarsi fino a sviluppare un’epatite acuta». 
I controlli
Intanto il ministero della Salute chiede massima attenzione ed incoraggia a segnalare qualsiasi caso sospetto nelle piattaforme europee. «Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), continuerà a monitorare questo evento attraverso le attività di epidemic intelligence e i collegamenti con gli Stati membri dell’Ue e i paesi del See e le principali parti interessate». Nel frattempo «sia il numero che la classificazione dei casi potrà cambiare in conseguenza di nuove segnalazioni, nuovi accertamenti diagnostici, o modifiche nella definizione di caso». Insomma, monitorare con estrema attenzione.

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