Sventato il tanto temuto "mercoledì nero" con le 52mila dosi Pfizer. E oggi sono attesi i novemila sieri di Moderna

Sventato il temuto "mercoledì nero" con le 52mila dosi Pfizer. E oggi sono attese le novemila di Moderna
Sventato il temuto "mercoledì nero" con le 52mila dosi Pfizer. E oggi sono attese le novemila di Moderna
di Martina Marinangeli
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Giovedì 6 Maggio 2021, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17:25

ANCONA  - Nessuna battuta d’arresto. Qualche slittamento nelle prenotazioni - alcune scivolate tra la tarda mattinata e il pomeriggio, in particolare nell’Area vasta 2 di Ancona e nell’Av5 di Ascoli - ma nel complesso «tutto sotto controllo», fanno sapere Asur e Regione. Il “mercoledì nero” dei vaccini, paventato da Palazzo Raffaello in una nota vergata lunedì, per fortuna non c’è stato. Le somministrazioni garantite ieri sono state 10.839, dato in linea con lo standard quotidiano raggiunto dalle Marche, ancora al primo posto in Italia per inoculazioni fatte. 

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A salvare la situazione, la consegna di 52.650 dosi di Pfizer, arrivate all’Inrca di Ancona alle 9,30 e subito smistate e consegnate agli altri sei hub regionali. Una fornitura comunque prevista, dato che la casa farmaceutica statunitense provvede all’invio a cadenza regolare ogni mercoledì. Per oggi alle 18,30, invece, è atteso all’Inrca l’arrivo di altri 8.900 sieri targati Moderna: circa 360mila dosi raggiungeranno l’hub nazionale di Pratica di Mare in mattinata e poi verranno smistati tra le varie Regioni. Con questo tesoretto, considerando i ritmi vaccinali delle Marche - che viaggiano sulle 10mila somministrazioni al giorno - si dovrebbe superare abbastanza tranquilli il weekend. Nel comunicato di lunedì, in cui Palazzo Raffaello parlava di un rischio slittamento per 5mila persone a causa di una «criticità sulla disponibilità di vaccino Pfizer in relazione alla gestione dei richiami», l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha fissato come obiettivo quello di 12mila inoculazioni da sabato. 

Stessa nota in cui veniva puntato il dito contro «le assegnazioni da parte del commissario Covid (ovvero il generale Francesco Paolo Figliuolo, ndr)», che rendono «complessa la programmazione in base alla diversa tipologia di utenti». Più diplomatico ieri il governatore Francesco Acquaroli, che ha invece ringraziato «il commissario Figliuolo per la sua attenzione in questa fase di vaccinazione anche nella nostra regione», e ha sottolineato come «la collaborazione con il generale sia veramente molto importante». 

In ogni caso, il quantitativo di vaccini ora in dotazione permette di tirare «un grande respiro di sollievo: avendo una capacità di somministrazione molto elevata - spiega in numero uno di Palazzo Raffaello - abbiamo anche una richiesta di vaccini elevata, ma stiamo mettendo in sicurezza da subito una fascia molto importante della nostra popolazione».

Scende nel dettaglio tecnico Saltamartini: «con le dosi che abbiamo a disposizione, siamo coperti fino al 20 maggio. Il “modello Marche”, che ci porta a essere primi tra le regioni italiane per somministrazioni, è stato rodato nei mesi scorsi con lo screening di massa, e funziona. Il risultato non è casuale: è il modello Israele che abbiamo strutturato anche qui».

Il prossimo step della campagna vaccinale prevede l’apertura dello slot di prenotazione sulla piattaforma Poste per la fascia 60-64 anni e, anche in questo caso, le tempistiche dipendono soprattutto dalla disponibilità dei sieri: «il piano è far partire le prenotazioni dall’inizio della prossima settimana e le somministrazioni da quella successiva», spiega l’assessore. E se nel frattempo sarà giunto nelle Marche un quantitativo di dosi che lo consente, «inizieranno a fare le inoculazioni anche i farmacisti», come da accordo stipulato nelle scorse settimane tra Regione e rappresentanti di categoria. 

Incasellato il tassello dei soggetti tra i 60 e i 64 anni, si potrà partire con l’ultima fase, quella che riguarda la popolazione under 60, quando la vaccinazione diventerà propriamente di massa. A quel punto, diventerà operativo anche il protocollo con le categorie economiche per le somministrazioni nei posti di lavoro. Protocollo che le Marche hanno già sottoscritto nei mesi scorsi, mentre altre Regioni ci stanno lavorando in questi giorni.

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