Bonus turismo, un flop. Anche i fondi regionali sono rimasti in cassa

Bonus turismo, un flop. Anche i fondi regionali sono rimasti in cassa
Bonus turismo, un flop. Anche i fondi regionali sono rimasti in cassa
di Martina Marinangeli
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Giovedì 3 Settembre 2020, 04:45

ANCONA -  Il bonus vacanze non sfonda nelle Marche. Sia quello promosso dal governo Conte che quello erogato dalla Regione vedono un utilizzo limitato dei fondi a disposizione, con risorse residue che restano in cassa in quantità ingenti. Va detto che, per fare richiesta, c’è tempo fino al 31 dicembre per la misura nazionale e fino a novembre per quella regionale, ma finora i numeri raccontano di un obiettivo centrato solo in minima parte. 

Partiamo dall’incentivo di 50 euro una tantum – con possibile cumulo nei nuclei familiari – previsto da palazzo Raffaello all’interno della Piattaforma 210 e rivolto ai turisti marchigiani che decidono di soggiornare nella regione per almeno due notti, in una provincia diversa da quella di residenza. Il dato aggiornato a ieri parla di 1196 domande definitive, di cui 895 liquidate, per un totale di contributi assegnati di 70.157,41 euro. A queste si aggiungono altre 210 richieste già ammesse a pagamento, su 334 in corso di istruttoria. Ora, circa 1400 domande in due mesi – la misura è operativa dal 1 luglio – non sono poche, ma del plafond totale di 1,2 milioni di euro, resta ancora oltre 1 milione di euro di risorse inutilizzate. 


 
La Regione punta adesso ad una promozione importante per il periodo autunnale, funzionale anche alla destagionalizzazione turistica, sperando così di avere un riscontro maggiore rispetto alle domande pervenute tra luglio ed agosto. Al netto dell’incentivo, i primi otto travagliati mesi dell’anno, hanno portato a casa un risultato turistico, in media, migliore di quanto facessero temere i pronostici. Stando ai dati che l’assessore regionale Moreno Pieroni ha fornito in anteprima durante un incontro alla Cna, tra gennaio e marzo le presenze nelle Marche erano a +20% rispetto al 2019. Trend positivo crollato durante i mesi del lockdown e dell’emergenza sanitaria causata dal Covid, con un -70% registrato tra aprile e giugno. A luglio ed agosto, però, la curva è risalita, fermandosi ad un dignitoso -10% dato il periodo. 

Per limitare i danni in una stagione turistica che rischiava di andare completamente in fumo, il governo Conte aveva puntato sul bonus vacanze, destinato ai nuclei familiari con Isee fino a 40mila euro, con un importo modulato secondo la numerosità del nucleo (500 euro se composto da tre o più persone, 300 euro da due persone, 150 euro da una persona). Anche in questo caso, però, la risposta è stata piuttosto tiepida. Ad oggi, a livello nazionale, sono stati spesi 200milioni sui 2,4 miliardi previsti. Stando ad un primo bilancio stilato ad inizio agosto, nelle Marche erano stati utilizzati 5.479 bonus per 2.556.179 euro, mentre le prime tre regioni in cui si sono concentrate le spese sono state l’Emilia Romagna con 20.725 bonus utilizzati per un valore di 9.579.766 euro, la Puglia con 12.296 bonus per 5.826.153 euro e la Toscana, dove sono stati usati 9.414 bonus per 4.340.801 euro. Una delle criticità del bonus è che non tutte le strutture ricettive hanno aderito, decidendo di non accettare i voucher. 

Però, secondo il direttore di Confcommercio Marche Centrali, Massimiliano Polacco, «il risultato è stato al di sopra di quanto si pensasse, dato che le disposizioni sono arrivate solo a fine giugno e molti operatori non sono riusciti ad organizzarsi. In particolare, per i villaggi strutturati, il risultato del bonus è stato abbastanza buono, mentre per quanto riguarda gli alberghi, qualcuno l’ha usato e qualcuno no». Diversa l’opinione sulla misura regionale, «da pubblicizzare e far conoscere di più». 

L’idea adesso è quella di fare in modo che il bonus vacanza della Piattaforma 210 venga utilizzato da qui a novembre come incentivo alla destagionalizzazione del turismo.

Obiettivo che la giunta regionale persegue da sempre e ancor più dopo il terremoto e l’emergenza Coronavirus che hanno costretto le istituzioni ad aggiustare il tiro e puntare sulle eccellenze del territorio a 360 gradi.

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