Saltamartini: «Alle nuove strutture sanitarie servono oltre duemila persone»

L’assessore regionale: «Fabbisogno per Case e Ospedali di comunità, Centrali operative e Uca»

Saltamartini: «Alle nuove strutture sanitarie servono oltre duemila persone»
Saltamartini: «Alle nuove strutture sanitarie servono oltre duemila persone»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 12:33

ANCONA - Per il potenziamento dell’assistenza territoriale, attraverso la realizzazione di Case e Ospedali della comunità, Centrali operative territoriali e Unità di continuità assistenziali, la Regione ha stimato un fabbisogno di personale sanitario aggiuntivo pari a 2272 unità. Figure in più tra medici, infermieri, Oss e tecnici per dare sostanza all’implementazione nel numero di strutture di prossimità richiesta anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E con la carenza cronica di personale che si registra nel Sistema sanitario tanto nazionale, quanto regionale, il rischio che si trasformino in cattedrali nel deserto è dietro l’angolo. 

 

In Consiglio 


A tracciare il quadro della situazione è stato ieri l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che dai banchi del Consiglio regionale ha risposto ad un’interrogazione del Pd sul tema, primo firmatario Romano Carancini. «Con i fondi del Pnrr nella nostra regione è stata delineata la realizzazione di tutta una serie di strutture - ricorda il titolare della delega - Case e Ospedali di comunità, Centrali operative territoriali e Unità di continuità assistenziale.

Per tutti questi plessi sanitari è stato stimato un fabbisogno di 2272 figure aggiuntive per mandare avanti il progetto. Le risorse stabilite dalla Finanziaria per il 2023 ancora non sono state ripartite tra le Regioni», alza le braccia.  


Il dettaglio


Nello specifico delle Marche, con i finanziamenti da 70.786.725 euro del Pnrr incanalati nella Misura 6 per le nuove infrastrutture, verranno realizzate (o riconvertite) 29 Case della comunità, 9 Ospedali di comunità e 15 Centrali operative territoriali. Gli standard di personale di personale di una Casa di comunità hub prevedono 7-11 Infermieri, un assistente sociale, 5-8 unità di personale di supporto (sociosanitario e amministrativo). Per gli Ospedali di comunità, invece, siamo su 7-9 Infermieri, 4-6 operatori sociosanitari, 1-2 unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative e un medico per almeno 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7. 


Le strutture


Chiudono l’elenco le Cot, per ciascuna delle quali saranno necessari un coordinatore infermieristico, 3-5 infermieri e 1-2 unità di personale di supporto. Numeri rilevanti e la domanda sorge spontanea: con la rete ospedaliera già in sofferenza per la carenza di medici ed infermieri, dove si andrà a pescare il personale necessario per renderle operative? Una questione, quella del personale sanitario, sollevata anche dall’Unione sindacale di base che ieri ha manifestato davanti al Consiglio a seduta in corso. «Senza assunzioni la sanità muore, scorrimento ed esaurimento idonei graduatorie concorsi ora!», il testo dello striscione sventolato davanti al Palazzo. La richiesta, nello specifico, riguarda lo sblocco e la proroga della graduatoria per gli Oss - in scadenza ad agosto - nata dal concorso del 2021, che registra in elenco 1.995 idonei, di cui 1.600 non assunti. In 359 sono infatti stati nel frattempo inseriti nel Ssr. «Eravamo qui anche il 22 febbraio - ricorda Mauro Giuliani, delegato Usb - ma nonostante le sollecitazioni all’assessore, non siamo stati chiamati. Intanto, lo scorso 5 marzo è scaduta la graduatoria degli infermieri. Così si continua a precarizzare il lavoro». 

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