Truffa e peculato ai danni di Aerdorica
Il pm chiede 3 anni per l'ex dg Morriale

Morriale, ex dg di Aerdorica sotto processo per truffa e peculato
Morriale, ex dg di Aerdorica sotto processo per truffa e peculato
di Daniele Carotti
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Venerdì 15 Aprile 2016, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 14:39
ANCONA - Tre anni di reclusione per l’ex direttore generale di Aerdorica Marco Morriale. Questa la richiesta del pm Paolo Gubinelli, ieri, al termine della requisitoria nel processo ad Ancona che vede l’ex manager della società di gestione aeroportuale dello scalo “Sanzio” di Falconara accusato di peculato e truffa. La sentenza arriverà il prossimo 28 aprile.

Ammontano a circa 60 mila euro le spese che la procura ha contestato al manager come esborsi sostenuti tra il 2007 e il 2012 per interesse personale e non relativi all'attività aziendale. Dopo l’avvio del procedimento, che prese spunto da un esposto anonimo, e la richiesta di rinvio a giudizio, l’azienda sospese Morriale e il rapporto di lavoro si interruppe. Tantissime le uscite di denaro ritenute irregolari: dai due soggiorni del 2008 e del 2011 in Valle d’Aosta con il gruppo dei dirigenti per fare “team-building” ai tornei “sponsor” di golf ai Corporate Challenge, dalle multe prese con l’auto aziendale (15 mila euro poi restituiti da Morriale) agli scaricamenti da I-tunes di musica e software per scovare gli autovelox, dalle inserzioni sul “libro” Who’s Who sul quale si “ritrovano” i manager delle più grandi aziende ai pernottamenti e le cene “allargati”.

Ma Morriale deve rispondere anche di truffa: secondo l’accusa, avrebbe “truccato” i conti del 2009, inserendo solo nel bilancio 2010 una fattura di 140 mila euro per incentivi da pagare a Ryanair per l’operatività a Falconara. Lo scopo sarebbe stato quello di far apparire un migliore Ebitda (margine operativo) e favorire i premi di produzione.

Circostanze rispedite al mittente dai legali dell’ex dg, gli avvocati Glauco Gasperini e Rosario Musolino, secondo i quali il risultato si sarebbe ugualmente raggiunto senza quella fattura. Il pm ha ribadito che in uno scalo piccolo come quello falconarese, per Aerdorica non è possibile scindere l'attività di tipo pubblicistico da quella di tipo privatistico: il manager deve essere dunque considerato un incaricato di pubblico servizio passibile di reati tipici dei pubblici ufficiali come il peculato. 
Rispetto agli addebiti iniziali, la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione riguardo ad alcuni pranzi, cene e pernottamenti che coinvolgevano dipendenti o consulenti ma anche per l’uso delle auto aziendali ritenuto irregolare ma comunque consentito dalla società. Aerdorica, costituita parte civile tramite l’avvocato Massimiliano Belli, ha presentato un conto da 200 mila euro tra danni patrimoniali e d’immagine.

Per la difesa ha completato l’arringa solo l’avvocato Glauco Gasperini che ha ribattuto punto su punto alle accuse. Secondo il legale, “tutte le spese sono state sostenute da Morriale nell’interesse della società”: anche le uscite di denaro in trasferta, ha ribadito l’avvocato, erano perfettamente incrociabili con l’agenda del manager per impegni aziendali. In sede di approvazione del bilancio, ha detto l’avvocato, “nessuno ha avuto nulla da dire sulle spese” perché erano regolari. Altrimenti, ha proseguito, il Cda, il collegio sindacale e la società di revisione sarebbero dovuti essere sul banco degli imputati. Quanto al conseguimento dei risultati aziendali, ha concluso il difensore, ai manager è usualmente consentita una certa “elasticità” nei metodi.
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