ANCONA - Prima è toccato a metano e benzina. Poi l’effetto domino ha raggiunto le bollette di luce e gas. Ora, l’onda lunga dei rincari arriva anche al più tradizionale e quotidiano dei gesti: bere un caffè al bar. A lanciare l’allarme è Assoutenti, che segnala aumenti di prezzo anche su cappuccini, brioches, e dolciumi vari.
Alla base degli aumenti che stanno interessando il settore lungo tutto lo Stivale, ci sono sia il caro-bollette, con i rincari record di luce e gas scattati lo scorso 1 gennaio, sia il forte rialzo delle materie prime, con le quotazioni del caffè cresciute del +81% nel 2021, quelle del latte del +60%, quelle di zucchero e cacao del +30%, come dettagliato da Assoutenti, che stima un’impennata del 10% per la tazzina di caffè che potrebbe passare da 1 euro a 1,10 euro; rincari del 7,1% nel prezzo del cappuccino che passa da 1,40 euro ad 1,50%. Non si salvano nemmeno i dolci, con cornetti, brioches e lievitati che registreranno aumenti del +20%, e prezzi che salgono da 1 euro a 1,20 euro.
I rincari
Inoltre, se l’emergenza bollette proseguirà nel 2022 - e a fronte delle quotazioni delle materie prime ancora alle stelle -, la classica tazzina di caffè consumata al bar potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro nel corso dell’anno, con un aumento del +37,6% sul 2021, e la colazione completa potrebbe costare addirittura il 41,6% in più, trasformando un rito quotidiano in un lusso per ricchi. «Questa manovra rischia di trasformarsi in un boomerang anche per gli stessi esercizi – osserva l’avvocata Manola Giorgini, referente di Assoutenti Marche –.