Renzi visita le Winx poi carica Ceriscioli
L'intervento del premier a tutto campo

Renzi visita le Winx poi carica Ceriscioli L'intervento del premier a tutto campo
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Venerdì 29 Maggio 2015, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:54

ANCONA - Dalle fatine della Raimbow a Loreto al bagno di folla al teatro delle Muse per chiudere la campagna elettorale del candidato governatore Luca Ceriscioli.

È la giornata marchigiana del presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. «Ora voglio vedere le Winx». Così il premier Matteo Renzi appena arrivato a Loreto al quartier generale della Rainbow, l'azienda, tutta marchigiana, diventata famosa nel mondo per le fatine. Renzi ha quindi dribblato le domande dei giornalisti sulle ultime vicende politiche.

Ad accoglierlo, c'era il fondatore di Rainbow, Iginio Straffi insieme alla moglie e ad un gruppo di bambini che lo ha accolto con il Tricolore e con indosso delle magliettine con su scritto “Meritiamo un futuro migliore” e “Credi al tuo futuro”.

«Prendo un impegno: andare avanti con una serie di proposte concrete che possano aiutare il talento a mettere la residenza sempre più in Italia» ha aggiunto il premier Matteo Renzi al termine della visita alla Rainbow, la content company che ha mantenuto il suo quartier generale nelle Marche e conta su trecento dipendenti che hanno in media trent'anni.

«È vero che le radici di una terra possono tenere insieme le ali, e non lo dico perché siamo nella terra delle Winx. Le radici e le ali, questa è l'Italia». «Le Winx sono una bella storia di talento italiano. Con Iginio Straffi a Loreto per dire grazie a chi crea posti di lavoro con la fantasia» ha poi scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine della visita alla Rainbow di Loreto.


«Vorrei dire una parola a nome del governo: grazie a Iginio e a tutte le persone che lavorando con lui, alle ragazze e ai ragazzi che ci credono e che tutti i giorni dimostrano che non si deve portare il cervello all'estero ma che si possono importare i cervelli qui, dando al talento la possibilità di esprimersi».

«Noi siamo la terra della creatività, dell'innovazione, della cultura e della fantasia, eppure negli ultimi anni non sempre siamo stati in grado di sfruttare le possibilità che abbiamo avuto» ha aggiunto ancora durante la visita all’azienda di Loreto, il più grande studio europeo dedicato alla produzione televisiva e cinematografica di animazione. «Rainbow - ha aggiunto Renzi - è una storia straordinaria perché dimostra che i sogni possono prendere forma. Credere a un sogno significa concretamente andare avanti senza spinte e spintarelle ma sulla base del merito, e questo è accaduto qui».

«L'altro giorno ho visto uno che diceva: dobbiamo rendere più semplice il fisco. Per forza, renderlo più complicato non ci riuscirebbe neppure un super-eroe. Rendere più complicato il fisco italiano è impossibile» afferma in proposito Renzi. «Una volta che abbiamo finito la parte delle riforme, sistemato burocrazia, fisco e giustizia civile, e non si può fare altrimenti - ha aggiunto Renzi - è necessario fare la riforma della nostra voglia di fare, cioè riuscire a far diventare la cultura, l'innovazione, l'educazione, il talento e tutto ciò che ha fantasia e creatività, non più un vezzo, ma un'occasione di business».

ALLE MUSE SUBITO UNA STOCCATA A SPACCA

«Siamo una comunità che fa le primarie e arriva anche a un confronto serrato ma poi riparte insieme.

Il Pd non ha niente di personale contro Spacca, lo abbiamo seguito per dieci anni ma le regole si rispettano e dopo dieci anni non ci si incolla a una poltrona tradendo un ideale, per mantenersi al potere, il potere è servizio. E se lui ha cambiato idea e coalizione, noi cambieremo presidente della Regione» afferma Matteo Renzi alla chiusura della campagna elettorale del Pd nelle Marche.

E NON RISPARMIA BERLUSCONI E GRILLO

«Non faccio polemiche ma sono sempre pronto a confronti all'americana con Berlusconi e Grillo.

Berlusconi non ha voluto, io ero pronto a farlo» aggiunge il premier davanti alla platea del Teatro delle Muse pieno in ogni dove.

Silvio Berlusconi fa «un racconto di continua riproposizione di un passato su cui abbiamo idee diverse: rispetto quella pagina, ma quella pagina si è chiusa, è un biglietto scaduto, un'esperienza finita» aggiunge ancora.

INCIDENTE DI ROMA, AUTORI IN GALERA

«Ho chiesto alle forze dell'ordine di intensificare ogni sforzo - ha detto riferendosi al recente fatto di cronaca - perchè quei tre o quattro che erano sulla macchina che ha ucciso una donna a Roma siano catturati. Prendo un impegno: non saremo tranquilli finchè non avremo assicurato alla galera quelle persone che hanno distrutto la vita di una donna».

LA LEGALITÀ

Renzi ha parlato anche di legalità. «Voglio essere molto chiaro - ha detto nel corso del suo intervento -, perchè su questo non si scherza: siamo il Pd e sul tema della illegalità e del rispetto della lotta contro la corruzione il Pd non fa sconti al nessuno».

«Mi fa molto male - ha affermato Renzi - che si utilizzi la vicenda dell'antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti interno al Partito democratico: l'antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale». «Vincenzo De Luca - ha detto ancora - ha denunciato Rosy Bindi: se la vedranno in tribunale».

«Qualsiasi sia la tua idea politica - ha aggiunto - devi pensare che nell'antimafia ci riconosciamo tutti. La mafia non è un tema da campagna elettorale ma un nemico da combattere giorno dopo giorno. Io sono preoccupato - ha concluso - da Matteo Messina Denaro non da Matteo Salvini, sono preoccupato perchè Messina Denaro lo dobbiamo prendere».

I DELUSI DEL CENTRODESTRA

«Non siamo qui a raccontare una storia - ha detto poi il presidente del Consiglio - ma a scrivere una storia nuova, chiedendo anche il voto ai delusi del centrodestra. Lo dico con grande rispetto - ha proseguito Renzi : stiamo facendo una campagna elettorale senza parlar male degli altri perchè questo è nel nostro dna di Pd. Abbiam perso troppe elezioni perchè eravamo troppo impegnati a parlar male degli altri o dell'altro e non bene dell'Italia».

LA VECCHIA ZIA DA CHIAMARE

«È una campagna elettorale - secondo Renzi - in cui siamo contenti di aver fatto bene, in particolare nelle Marche. Le ultime ore però son quelle migliori per andare a prendere i voti. Ce lo insegnano i più esperti: lo abbiamo imparato nell'Ulivo dove si fondevano i racconti dei più anziani, che raccontavano il festival della colla, di notte gli uni a coprire i manifesti degli altri. Bisogna passare e ripassare la rubrica - è il suggerimento rivolto ai militanti -. Chi di voi non ha una vecchia zia che non vede da tanti mesi da chiamare? Non è bellissimo farsi vivi adesso per noi ma così non ne perdiamo nessuno».

SUL MADE IN È ANDATA MALE

Parlando in una regione ad alto tasso manifatturiero, non è mancato un accenno alla tutela delle produzioni nazionali. «Non è andato bene - ha ammesso Renzi - il Consiglio europeo sul 'made in' ma si possono fare passi in avanti e penso e spero che torneremo alla carica. Il calzaturiero - ha detto riferendosi a una produzione tipicamente marchigiana - soffre moltissimo per la situazione in Russia, non tanto per l'embargo ma per la crisi enorme in Russia».

L'IMMIGRAZIONE

Un altro problema toccato dal presidente del Consiglio è stato quello dell'immigrazione. «La voce di dolore e di rabbia di alcuni nostri concittadini - ha detto - va ascoltata. Non sto dicendo di far finta di niente e fare i buonisti, ma di fare gli italiani. Mi hanno detto di non parlare di immigrazione in campagna elettorale ma una delle caratteristiche del Pd è che su alcuni valori non si tratta. Dire accogliamo tutti non ha senso, è cattivismo, non buonismo, perchè non possiamo. Ma non possiamo neanche chiudere gli occhi. Dobbiamo fare una scommessa più seria dei soli proclami».

«Non accetteremo mai di cancellare secoli di civiltà - ha affermato Renzi - . Quando il barcone è affondato i leader europei hanno accettato di fare una riunione straordinaria e sono arrivati tutti visibilmente commossi. È passato un mese, sembra sia stato cancellato tutto. Ma noi andremo a recuperare quella nave a 387 metri di profondità per dare ai fratelli e alle sorelle che sono lì sepoltura. Dirò anche domani ai miei partner europei che non si inabissa la coscienza».

L'APPELLO PER CERISCIOLI

«L'Italia - ha concluso Renzi il suo intervento a sostegno di Luca Ceriscioli - deve essere coesa come lo sono le Marche, deve crescere come cresceranno le Marche». «Le Marche possono esser punto di riferimento e modello», ma «il presidente della Regione - ha ammonito, riferendosi a Ceriscioli e scherzando sui "gesti scaramantici" - «avrà tanti problemi nei prossimi cinque anni, come li ha il presidente del Consiglio, o gli altri amministratori. Stiamo lavorando per sbloccare il Paese, ma queste cose - ha insistito, rivolgendosi alla platea - o le sentite anche voi, oppure il nostro lavoro sarà solo una terapia di gruppo».

«Questa non è la scommessa di un singolo, - ha ribadito - è la scommessa di chi pensa che la pagina più bella non sia stata ancora scritta. Io penso che se ce la mettiamo tutta, questo Paese si rimette in moto. La vittoria di Luca sarà un segnale. L'idea - ha concluso - è che questo Paese smetterà di essere nelle mani di chi vuole che fallisca».

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