Banca Marche, la Consob conferma
le sanzioni per gli ex vertici

La sede di Banca Marche a Jesi
La sede di Banca Marche a Jesi
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Mercoledì 21 Ottobre 2015, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 13:06
JESI - La Consob ha confermato ed emesso le sanzioni amministrative pecuniarie da 420.000 euro a carico di 16 ex vertici di Banca Marche per carenze informative nel prospetto dell'aumento di capitale 2012 che portò all'emissione di circa 212 milioni di azioni al prezzo di 0,85 euro, per un controvalore di 180 milioni. Le delibere relative all'applicazione delle multe, di cui l'Ansa ha preso visione, sono state notificate in questi giorni agli interessati. L'iter sanzionatorio era stato avviato nel luglio 2014.



Consob ha addebitato 60 mila euro di sanzioni all'ex dg Massimo Bianconi e all'ex presidente Michele Ambrosini, per una violazione «a titolo di dolo» in quanto delegati alla redazione del prospetto informativo dell'aumento di capitale del 2012.



Per violazioni a «titolo di colpa» le multe di 30 mila all'ex vice presidente Lauro Costa e all'ex presidente del collegio sindacale Piero Valentini, e per 20 mila euro all'ex vice presidente Tonino Perini, agli ex consiglieri Giuliano Bianchi, Bruno Brusciotti, Pio Bussolotto, Massimo Cremona, Walter Darini, Eliseo Di Luca, Germano Ercoli, Marcello Gennari, Mario Volpini, e agli ex sindaci Franco D'Angelo e Marco Pierluca.



L'accusa è di «mancata rappresentazione, nel prospetto di offerta approvato dalla Consob il 3 febbraio 1012, delle valutazioni negative sulla situazione economico patrimoniale e sull'assetto di governo societario espresse da Bankitalia in una lettera trasmessa all'Emittente in data 9 gennaio 2012». Una lettera, si legge ora nel dossier, «dal carattere allarmante» e che proprio per questo «doveva essere comunicata ai potenziali investitori», ma di cui il mercato e la Commissione rimasero all'oscuro.



In essa il governatore Visco aveva infatti evidenziato in Banca Marche «elementi di crescente criticità», «diffuse carenze negli assetti di governance e nel sistema dei controlli interni», la «rilevante esposizione ai rischi di natura creditizia e finanziaria», e «l'inefficace azione di indirizzo e supervisione del consiglio di amministrazione, condizionato dal ruolo preminente svolto dal dg».



La lettera di Bankitalia fu discussa dal consiglio di amministrazione di Banca Marche l'11 gennaio 2012, e si contesta ai componenti di quella seduta di non aver trasmesso alla Consob i rilievi nonostante il giorno prima avesse richiesto informazioni supplementari sugli esiti delle ultime ispezioni. Solo il primo giugno 2012, ad aumento concluso, l'istituto di credito trasmise a Consob una «ricostruzione parziale e fuorviante» della lettera di Banca d'Italia.



Per Consob - si legge ancora - non assume «valenza esimente la circostanza che la lettera sarebbe stata portata a conoscenza delle fondazioni bancarie, principali soci di riferimento» dal momento che «era stato tenuto comunque all'oscuro il pubblico indistinto degli investitori cui l'offerta era rivolta». Come previsto dalla normativa, Banca Marche pagherà a Consob l'intero importo delle sanzioni per poi rivalersi sugli autori delle violazioni.

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