PESARO È morto Arnaldo Forlani, uno degli ultimi grandi esponenti della Democrazia Cristiana ancora in vita, nonché uno dei più importanti politici italiani a cavallo dagli anni ‘70 e fino ai primi anni ‘90, quando Tangentopoli decretò la fine della Prima Repubblica e della sua classe dirigente. L’ex leader Dc, aveva 97 anni, ed è morto nella serata di ieri nella sua abitazione di Roma dove ormai viveva da tempo. Ne ha dato notizia il figlio Alessandro dopo che da qualche giorno le condizioni si erano aggravate. Forlani era nato a Pesaro l’8 dicembre del 1925 e alla sua città è sempre rimasto fortemente radicato.
La carriera
Nel corso della sua lunga carriera politica è stato presidente del Consiglio dei ministri (ottobre 1980-giugno 1981), ministro degli Esteri, della Difesa e delle Partecipazioni statali, segretario della Dc nel quadriennio 1969-1973 e tra il 1989 e il 1992.
La riservatezza
«L’apparire, l’esibizione, i personalismi non gli appartenevano. La sua riservatezza era naturale e non retorica. Con lui ho avuto un rapporto solido e profondo, perchè tale era la nostra amicizia. E’ stato un mio mentore. Tutte le volte che mi incontrava mi diceva: “Giorgio studia mi raccomando. Studia, studia e studia ancora, poi assicurati un posto di lavoro e dopo fai politica”. E ancora si raccomandava di non andare a mendicare cariche. “Giorgio ricordati, non cercare mai cariche, quando non le cercherai saranno gli altri a venire a offrirtele”. Ha sempre avuto ragione. Pure ricoprendo ruoli importantissimi non ha mai sgomitato. Arnaldo è stato baricentrico nella Dc, anzi, di più: lui era la Dc, ne incarnava l’anima, l’essenza stessa. Ricordiamoci che la Democrazia cristiana aveva un’anima collettiva dove non si facevano fughe in avanti. Tutta la sua carriera politica è ruotata attorno all’equilibrio nella Dc, nel fare coesistere le varie anime o correnti che dir si voglia e portarle avanti in maniera unitaria e coesa, tenendo conto del ruolo dei cattolici sullo sfondo di uno scenario politico internazionale sempre complesso».