M.S.Giusto, Pasta di Aldo dalla terra
delle calzature alle tavole dei reali

Luigi Donnari e Maria Alzapiedi
Luigi Donnari e Maria Alzapiedi
di Massimiliano Viti
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Mercoledì 17 Febbraio 2016, 11:16
MONTE SAN GIUSTO - L'hanno definita in mille modi e per qualcuno è la  migliore del mondo. La “Pasta di Aldo” sfida lo stilema  della calzatura a cui è vocato il paese producendo pasta  all'uovo, un prodotto che parte dalla semplicità e dalla  tradizione per arrivare sugli scaffali dei migliori  negozi di generi alimentari e nelle cucine dei  prestigiosi ristoranti stellati.
Tra la materie prime  utilizzate e il confezionamento finale della pasta ci  sono la competenza, la passione e la tradizione di Luigi  Donnari e della moglie Maria Alzapiedi che nel 2001  hanno deciso di avviare questa attività all'interno di  un locale di proprietà del babbo di Luigi. Hanno  chiamato la loro creatura Al-Do, prendendo le prime due  iniziali dei loro cognomi.  “Quello di fare la pasta all'uovo è stato il mio sogno  fin da giovane, quando mi incantavo a vedere mia nonna  che la preparava” racconta Luigi, perito agrario. Nei  primi anni, sfruttava i weekend per andare in giro a  vendere i suoi prodotti e tornava a casa pieno di  soddisfazione. Una decisa svolta è arrivata nel 2006  quando un giornalista gastronomico di origini napoletane  fa assaggiare la “Pasta di Aldo” a Heston Blumenthal,  chef autodidatta, 3 stelle Michelin. Resta incantato  dalla creazione sangiustese. La sua recensione sul suo  libro “In search of perfection-In cerca della  perfezione” è un faro che illumina il piccolo  laboratorio di via Castelletta.  A Monte San Giusto arrivò anche la Bbc per scovare e  intervistare Luigi Donnari. Le richieste di pasta, in  costante aumento, si moltiplicano e Luigi decide di  affiancare la moglie per occuparsi a tempo pieno del  pastificio. Quello che non ha mai cambiato, invece, è la  filosofa della produzione, rigorosamente manuale, che  non utilizza le farine ma le semole e rispetta la  tempistica dalla natura per l'essiccazione del prodotto.  “In altre parole faccio la pasta come la faceva mia  nonna” racconta Luigi che però introduce delle novità,  rappresentate dai macchinari che utilizza, molti dei  quali da lui stesso progettati. “Ogni tipo di pasta ha  la sua mescola di semole”, dice Luigi. Ed è questo uno  dei segreti del successo, oltre alla manualità e alla  estrema cura con la quale viene prodotta ogni singola  tagliatella. Ci vogliono circa 24 ore dall'inizio  dell'impasto al confezionamento della pasta. Oltre ai  due titolari lavorano nel laboratorio artigianale altri  cinque dipendenti (tutte donne): insieme producono 4  quintali di pasta al giorno.
Una quantità modesta  rispetto alla media degli altri pastifici artigianali ma  di qualità eccelsa. I suoi clienti sono in tutto il  mondo comprese famiglie reali e ristoranti stellati.  La bontà di questa pasta è riconosciuta a livello  mondiale tant'è che Luigi e Maria stanno progettando  un'espansione del laboratorio “per creare posti di  lavoro e valorizzare il territorio” spiega ancora Luigi  che ha anche altri obiettivi: “essere adottati dalla  zona di produzione, comunicare la sinergia con essa e  conquistare il palato dei migliori produttori di pasta e  dei produttori marchigiani di specialità  enogastronomiche. Il 2016? L'obiettivo è ottenere una  piccola crescita per poi poter progettare il futuro. I  prossimi 4 anni saranno decisivi per il mio progetto:  realizzare una nuova sede con uno spazio per la  produzione e un altro per le visite e la didattica”.  
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