Non dichiara la condanna per spaccio, a processo un professore di ginnastica di Monte San Giusto

Non dichiara la condanna per spaccio, a processo un professore di ginnastica
Non dichiara la condanna per spaccio, a processo un professore di ginnastica
di Benedetta Lombo
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Venerdì 16 Giugno 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 10:38

MONTE SAN GIUSTO -  Firma un contratto con un istituto comprensivo, ma al momento della stipula dichiara di non aver mai riportato condanne, a processo allenatore di volley. È accusato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico un insegnante di Scienze motorie e allenatore di volley di 52 anni, che, invece, anni addietro era stato condannato per spaccio di sostanze stupefacenti. 



La vicenda risale a settembre del 2019 quando, secondo l’accusa, l’uomo al momento della stipula di un contratto di lavoro a tempo determinato per svolgere l’attività di docente supplente all’insegnamento di Scienze motorie in un istituto comprensivo di Monte San Giusto, aveva attestato falsamente al dirigente scolastico di non aver riportato condanne penali.

Qualche tempo dopo, però, effettuando controlli sul personale docente, il dirigente si accorse che in realtà a carico del professore c’era una sentenza di condanna (con pena sospesa) risalente a sei anni prima per spaccio di sostanze stupefacenti (era il 2013). A quel punto era scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica.

L'anomalia

Nella stessa lettera in cui il dirigente scolastico segnalava l’anomalia nell’autocertificazione, però, veniva anche evidenziata la circostanza che in passato, sia per il triennio 2014- 2017 che per quello successivo 2017-2020, il docente nelle dichiarazioni rilasciate a un istituto superiore maceratese aveva invece riportato la sentenza di condanna.

Il processo

Ieri in Tribunale a Macerata davanti al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo si è aperto il processo a carico del professore che tramite il proprio legale, l’avvocato Marco Poloni, ha chiesto di accedere all’istituto della messa alla prova. Il giudice ha quindi rinviato l’udienza a ottobre per fare in modo che venga stilato un programma dall’Uepe (Ufficio esecuzioni penali esterne) per svolgere la Map, nella prossima udienza valuterà se ammettere o meno la richiesta. Per la difesa si sarebbe trattato di un errore fatto in buona fede, in passato infatti, il professore aveva già segnalato la condanna, anche due anni prima, nel 2017, poi aveva ritenuto che non fosse più necessario, anche perché si trattava di una condanna per la quale aveva beneficiato anche della sospensione condizionale della pena.

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