MACERATA - Sferisterio, il Pd torna alla carica e lo fa con il capogruppo in consiglio comunale Narciso Ricotta. Il prologo sembra elogiativo: «È passata - sottolinea l’esponente dem - in Commissione Cultura della Camera la proposta di legge per riconoscere alla stagione lirica dello Sferisterio un contributo ministeriale annuale continuativo: l’iniziativa è delle parlamentari Latini e Manzi a dimostrazione che ci sono temi comuni sui quali si può lavorare insieme per il territorio al di là degli schieramenti politici».
Le criticità
Scritta l’unica cosa che lo convince, Ricotta elenca subito gli elementi che reputa di criticità. «A differenza di quanto scritto sul comunicato dell’onorevole Latini la decorrenza del contributo non sarà però dal 2023 ma dal 2024, come scritto all’art. 2 della proposta di legge così come corretta rispetto alla stesura iniziale: peccato ma, comunque, se venisse approvata sarebbe sempre un buon risultato.
La novità
Poi l’elemento di novità: «La norma prevede, però, anche una condizione che sta al secondo comma dell’art. 2: “Il contributo all’associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione, ci cui al comma 1, è concesso subordinatamente alla previsione, nel relativo statuto, di un componente del consiglio di amministrazione nominato dal Ministero della cultura”. Questa previsione, tra l’altro non presente ad esempio nello statuto della Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro che pure riceve il contributo ministeriale, andrebbe a ledere l’autonomia dei soci fondatori e visto, per fare un riferimento di attualità, quanto accaduto recentemente al Teatro di Roma, potrebbe portare ad una situazione in cui, per ipotesi, il prossimo direttore artistico potrebbe essere scelto senza il consenso del Comune di Macerata. Insomma buona l’iniziativa ma invito il sindaco Parcaroli a stare attento a non svendere lo Sferisterio. Come dice Latini ci sarà a breve la fase emendativa ed in tale sede si potranno fare emendamenti che aggiustino la proposta di legge: bene, questa è una cosa da aggiustare eliminando la previsione della modifica statutaria».