I marchigiani si stanno innamorando dei loro musei. Lo dimostrano i dati relativi ai visitatori delle collezioni statali nel 2023. In controtendenza rispetto ai flussi turistici nella regione, il pubblico dei musei statali è aumentato. Rispetto al 2022, per Urbino si registra un +11%; Cingoli vanta un ottimo +49%, addirittura superato dalle strutture di Ascoli Piceno (+58%), di Arcevia (+61%), di Ancona (+61%) e di Numana (+79%). Si riscontra un aumento medio complessivo del pubblico di oltre il 20%.
I servizi didattici
Inoltre, i progetti di valorizzazione attuati, con l’attivazione di servizi didattici ad hoc, hanno comportato un aumento del pubblico scolastico e, più in generale, dei giovani, i principali destinatari del ruolo educativo degli istituti museali nazionali. È quindi pienamente giustificato l'orgoglio di Luigi Gallo, direttore generale dei Musei marchigiani, che nei suoi tre anni di gestione ha esperito ogni strumento finanziario per garantire alle strutture la migliore fruibilità e inclusività. L’entità degli interventi è legata, anche se non esclusivamente, ai finanziamenti eccezionali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Hanno permesso di accelerare processi di rinnovamento comunque programmati, ma che, senza quei contributi, sarebbero stati realizzati più lentamente. Parliamo di lavori come il restauro, con il recupero dei colori originari, dello splendido scalone vanvitelliano di Palazzo Ferretti di Ancona, sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, dove è stato da poco inaugurato l'ampliamento della sezione romana. E dove stanno per partire altre iniziative: l'apertura di nuovi spazi per esposizioni temporanee, oltre a interventi sugli storici allestimenti di Franco Minissi e alla riorganizzazione dei depositi, con laboratori e sale accessibili al pubblico.
Il bilancio
«Abbiamo raggiunto e superato quest'anno – è il bilancio del direttore Diego Voltolini - la cifra di 17.300 visitatori: il miglior risultato degli ultimi 12 anni.