Le fasi della campagna vaccinale. L'assistenza medica durante la somministrazione. I documenti richiesti. Cosa fare in caso di reazione avversa. Sono alcune delle spiegazioni offerte dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, a chi deve vaccinarsi contro il Covid 19. Risposte alle domande più ricorrenti che si trovano sul sito dell'Agenzia. Vediamo quali sono le richieste principali.
Vaccini Lazio: tutti i centri a Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo (e quale siero iniettano)
Le informazioni base
Prima di tutto l'Aifa spiega come è organizzata la campagna di vaccinazione e a chi bisogna rivolgersi: «La campagna di vaccinazione si svolgerà in più fasi successive, i cittadini saranno invitati a effettuare la vaccinazione in un ordine di priorità definito dal rischio per le persone di infettarsi e di sviluppare la malattia con conseguenze gravi e dalla funzione sociale di alcune categorie professionali, degli insegnanti, delle forze dell’ordine, di chi ha più di 65 anni e infine di tutta la restante popolazione.
Con l'assicurazione che alla fine ci sarà vaccino per tutti: «Il governo italiano, tramite le procedure europee, ha prenotato l’acquisto di oltre duecento milioni di dosi di vaccini anti Covid 19 da sei diversi produttori - dice l'Aifa - e ulteriori negoziazioni di acquisto sono in corso». Non ci sarà libera scelta su quale vaccino preferire: «Il vaccino disponibile al tempo e al luogo sarà offerto dai servizi vaccinali in piena garanzia di equivalente sicurezza ed efficacia».
Le faq
Ma la vaccinazione è a pagamento? E sarà possibile farla privatamente? La risposta è no: «La somministrazione è gratuita per tutti». E i vaccini disponibili attualmente «saranno utilizzati soltanto nei presidi definiti dal Piano vaccini e non nel mercato privato». È anzi «altamente sconsigliato cercare di procurarsi il vaccino per vie alternative o su Internet. Questi canali non danno garanzia sulla qualità del prodotto, che potrebbe essere, oltre che inefficace, pericoloso per la salute». Per vaccinarsi è sufficiente avere «un documento di identità valido e la tessera sanitaria». Ma può essere utile portare con sé anche «l’eventuale documentazione sanitaria che possa aiutare il medico vaccinatore a valutare lo stato fisico».
La somministrazione
Passiamo alla somministrazione vera e propria. Una volta raggiunto il proprio centro vaccinale ognuno di noi potrà utilizzare una consulenza medica preventiva. Spiega l'Aifa: «Prima della vaccinazione il personale sanitario pone alla persona da vaccinare una serie di precise e semplici domande, utilizzando una scheda standardizzata. Se l’operatore sanitario rileva risposte significative alle domande, valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o rinviata. Inoltre l’operatore verifica la presenza di controindicazioni o precauzioni particolari, come riportato anche nella scheda tecnica del vaccino».
Nei giorni successivi, in caso di reazione avversa, bisogna mettersi in contatto con il medico di famiglia e con la Asl: «La segnalazione di una qualsiasi reazione alla somministrazione del vaccino può essere fatta al proprio medico di famiglia o alla Asl di appartenenza, così come avviene per qualunque farmaco. Inoltre, chiunque può segnalare in prima persona una reazione avversa da vaccino utilizzando i moduli pubblicati sul sito Aifa».