Intanto il panico si è diffuso tra gli abitanti e il post di Stefano è diventato virale. «Attenzione! Se avvistate il pitone chiamate subito i carabinieri del reparto Cites, se avete parenti in via Falcognana avvisateli subito» scrive Marisa sula pagina Facebook del Comitato di quartiere. Il ritrovamento è avvenuto in pratica a 5 chilometri dal Santuario del Divino Amore, al confine con Marino, non distante da Castel di Leva (IX Municipio) e da Santa Maria delle Mole, una zona di campagna, ma popolatissima.
Il pitone, è una delle specie disciplinata dalla Convenzione di Washington. «Abbandonare un animale del genere è un atto, oltre che spregevole, pericolosissimo e che può portare a conseguenze gravi» dice Stefano, che ha fatto anche una denuncia presso la caserma dei carabinieri. I militari proseguono nelle ricerche anche se non sarà semplice trovare l'esemplare. Il pitone non è inserito nella lista delle specie pericolose, quelle che non si possono detenere. Si può quindi acquistare in negozi autorizzati, ma non vi è neanche l'obbligo di microchip. A livello regionale, la normativa stabilisce il dovere di comunicarne il possesso, ma spesso non viene fatto dai proprietari e neanche i Comuni hanno stabilito controlli ferrei. È anche possibile che con le basse temperature, l'esemplare vada in letargo. Già altre volte a Roma sono stati avvistati animali esotici. A Monte Mario, a fianco ai cassonetti, è stato ritrovato lo scorso anno un pitone morto. Qualche mese prima, altri due esemplari erano stati abbandonati in un sacco di juta all'Eur, in via del Ciclismo. Vennero recuperati dai carabinieri e portati al Bioparco. Nello stesso periodo i militari avevano ritrovato addirittura tre tartarughe azzannatrici del Nord America. Acquistati da cuccioli, quando diventano ingestibili, gli animali esotici spesso vengono abbandonati. Soprattutto d'estate.