Dopo le chiusure di alcune Regioni divenute zona rossa, il Governo ha varato il Dl Ristori bis, con l’obiettivo di venire incontro alle categorie più danneggiate e nel quale si prevede un allargamento della platea dei destinatari degli aiuti economici. La promessa è che verranno utilizzate tutte le risorse necessarie per fronteggiare l’arresto della ripresa dovuto all’inasprimento della pandemia, la speranza è quella di evitare un lockdown generalizzato e riprendere al più presto tutte le attività. La situazione resta però ancora molto incerta, con Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria che entrano in zona arancione e la provincia autonoma di Bolzano che diventa zona rossa. Oltre a ciò, altre regioni, tra cui Friuli ed Emilia – Romagna rischiano di cambiare colore per via dell’innalzamento dell’indice Rt. In attesa di nuove indicazioni, le Regioni continuano tramite ordinanze a cercare di tenere sotto controllo l’emergenza.
Il decreto Ristori rientra nell'aggiornamento fatto dal Centro studi parlamentari Nomos della raccolta dei provvedimenti Covid di governo e Regioni. L'ultimo atto prevede un ampliamento delle categorie di attività beneficiarie (allegati 1 e 2) del contributo a fondo perduto previsto dal decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137. Per alcuni operatori già beneficiari del contributo che registrano ulteriori restrizioni delle loro attività alla luce delle nuove misure restrittive nelle zone arancioni e rosse, il contributo è aumentato di un ulteriore 50 per cento.
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È previsto un nuovo contributo a fondo perduto per specifiche imprese che operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità.
L’importo del beneficio varierà in funzione del settore di attività dell’esercizio. Poi c'è la costituzione di un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari. Credito d’imposta sugli affitti commerciali (art. 4) – Riconosce un nuovo contributo a fondo perduto alle imprese che svolgono le attività che operano nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dell’ultimo DPCM viene esteso quanto previsto dal primo decreto Ristori, prevedendo un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Sospensione dei versamenti (art. 7) - Per i soggetti che esercitano attività economiche sospese prevede la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti IVA per il mese di novembre Cancellazione della seconda rata dell’IMU (art. 5) - Prevede la cancellazione della seconda rata dell’IMU per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo DPCM, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
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