«Questa tecnologia ha il potenziale per essere usata non solo per le lesioni della pelle, ma anche per le ferite croniche, come le ulcere diabetiche, le piaghe, e il rilascio di farmaci», commenta Mooney. Per riuscire a imitare la pelle straordinariamente elastica degli embrioni i ricercatori hanno realizzato il cerotto con il materiale chiamato idrogel, costituito al 90% di acqua: il solo in grado di riprodurre la stessa capacità di contrarsi. Il cerotto che aiuta le ferite a rimarginarsi rapidamente (fonte: Wyss Institute at Harvard University).
A questo hanno aggiunto una molecola che reagisce al calore, un polimero chiamato PNIPAm, e particelle d'argento per proteggere la ferita da microrganismi che potrebbero causare infezioni.
I test sui maiali hanno indicato che il cerotto così ottenuto riesce ad aderire oltre dieci volte più saldamente rispetto a un cerotto tradizionale. La sperimentazione condotta sui topi ha dimostrato poi che le ferite protette da questo cerotto hi-tech si rimarginano più rapidamente. Ulteriori test, osservano i ricercatori, saranno necessari prima di avere a disposizione tutti i dati necessari per dare il via alla commercializzazione.