PORTO RECANATI - Il mondo del cinema e dello spettacolo è tanto affascinante quanto difficile, soprattutto perché porta spesso lontani da casa e dalla propria città. È quasi sempre un lavoro che nasce da una grande passione. Quell’amore che, per essere trasformato in un mestiere, richiede sacrifici e tenacia. Quando però arrivano il riscatto e la soddisfazione che ripagano di quanto fatto, l’entusiasmo è doppio e, molto spesso, si trasforma in una spinta a fare di più. È stato così per Katia Napoli, la make-up artist di Porto Recanati che, grazie al docufilm “Tu che sei diversa” su Mia Martini, ha avuto l’occasione di lavorare nella città dove è cresciuta, proprio in uno dei momenti più difficili che il mondo dello spettacolo sta attraversando.
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Nelle vene di Katia Napoli scorre sangue pugliese, perché è nata a Scorrano, in provincia di Lecce, ma il suo cuore batte da sempre a Porto Recanati: «Sono arrivata in questa città che non camminavo ancora - racconta - perché mio padre è un militare e venne trasferito nelle Marche.
Il regista Gianfrancesco Lazotti, infatti, ha scelto i luoghi della città sull’Adriatico per raccontare i giorni della piccola Mimì nelle Marche ed il trucco è stato affidato alla giovane portorecanatese, unica del posto nel backstage: «Una grande occasione arrivata in un momento in cui il mondo dello spettacolo è stato fermato dalla pandemia - dice - e per me è stato un doppio onore: lavorare ora con un grande regista e nella mia città, per un evento così importante, è una fonte indescrivibile di emozioni».
La sua formazione all’Accademia di Roma le ha permesso di lavorare con molti artisti e in diversi programmi televisivi, come Miss Italia e Miss Mondo: «Ho truccato tanti personaggi - confida - , da Renga ad Elisa a Miriam Leone, ma nulla è paragonabile ad un evento così importante, nella città in cui sono cresciuta. Percorrere le vie della mia città e cercare in ognuna un po’ di Mia Martini è stato meraviglioso. All’Arena di Verona ho truccato anche Loredana Bertè e ora mi trovo a lavorare per un film sulla storia della sorella». Una occasione che le ha aperto una nuova strada lavorativa: «Il regista mi ha chiesto di seguire la produzione anche in Calabria - confida - . Mi ha fatto molto piacere ma dovrò valutare se sarà possibile a causa dei miei impegni lavorativi». Napoli si occupa anche di formazione in diverse scuole della regione e di trucco oncologico.