Così Dai Davis, l'ex ufficiale della London Metropolitan Police che per tre anni, dal 1995 al 1998, comandò le 450 persone incaricate di proteggere i Windsor, ricorda gli anni turbolenti che Lady Diana passò dopo la separazione dal principe Carlo.
Dai Davis è stato testimone, silenzioso, di tante delle avventure sentimentali che Lady Di ebbe in quegli anni e parla per la prima volta in un’intervista esclusiva che il settimanale Chi pubblica nel numero in edicola da mercoledì 2 agosto.
Davis, che era in servizio la sera della tragedia di Parigi in cui perse la vita Diana, smentisce una volta per tutte che Diana sia rimasta vittima di un attentato e lo spiega svelando un dettaglio finora rimasto inedito. «La principessa quel giorno cambiò itinerario all'ultimo momento. Sarebbe dovuta andare in Italia, ma all'ultimo momento andò a Parigi con Dodi Al Fayed. Era impossibile organizzare un attentato con quel cambio di programma. Ritengo che l'uomo responsabile della morte di Diana sia l'autista, Henri Paul. Era ubriaco e non avrebbe dovuto guidare. È vero che i fotografi davano la caccia a Diana, ma le macchine fotografiche non uccidono. Uccidono gli autisti ubriachi».