Due anni, due mesi e venti giorni di reclusione e patente revocata per dieci anni. È questa la pena inflitta dal Tribunale di Cassino nei confronti di Eugenio Del Primo, sessantenne di Rocca d'Evandro nell'alto casertano, che nel 2020 investì, uccise Umberto Pariselli ottantenne di Cassino mentre era in sella alla sua bici. La sentenza è stata pronunciata dal Gup, Alessandra Casinelli, dinanzi al quale c'è stato il processo con rito abbreviato, al termine della discussione il pubblico ministero Marina Marra ha chiesto 3 anni di reclusione. Il giudice ha accolto quasi integralmente le richieste della Procura cassinate e, oltre alla condanna superiore ai due anni, ha comminato anche la pena accessoria. Il casertano, infatti, non potrà guidare l'auto prima di 10, 12 anni perché nei casi di fuga e omissione di soccorso la legge prevede che non si possa ri-conseguire la patente prima di tale tempo. Gli è stato inflitto quasi l'ergastolo della patente com'è stata definita la norma.
LA RICOSTRUZIONE
L'investimento mortale risale al 25 agosto 2020, poco prima delle 19, sulla Statale 430 Valle del Liri, nella frazione cassinate di San Cesareo.
I FAMILIARI
I familiari di Pariselli, che sono stati risarciti, si sono affidati per la parte penale dall'avvocato Vincenzo Cortellessa del foro di Santa Maria Capua Vetere. Attraverso il responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, a Studio3A-Valore (società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini), si sono dovuti rapportare con il Fondo di Garanzia per le vittime della strada che risponde dei danni causati da veicoli non assicurati o non identificati.
L'avvocato Giovanni Marrocco che assiste Del Primo, invece, ha già annunciato appello non appena lette le motivazioni.
Vincenzo Caramadre
© RIPRODUZIONE RISERVATA