Sgds Multiservizi, a Porto San Giorgio scintille sui conti della partecipata. Mognaschi: «Queste le nostre scelte»

Sgds Multiservizi, a Porto San Giorgio scintille sui conti della partecipata. Mognaschi: «Queste le nostre scelte»
Sgds Multiservizi, a Porto San Giorgio scintille sui conti della partecipata. Mognaschi: «Queste le nostre scelte»
di Serena Murri
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Venerdì 7 Aprile 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 12:14
PORTO SAN GIORGIO - Sgds Multiservizi, l’amministrazione è pronta a mettere la faccia sul rilancio. Nuova mission per il neodirettore, Piero Mognaschi: «I flussi di cassa non coprono i costi operativi. Dobbiamo revisionare il piano economico finanziario». Nell’incontro di ieri, nella stanza del sindaco, Valerio Vesprini ha così inquadrato lo stato della partecipata: «Quest’amministrazione vuole investire e trasformarla nel braccio armato dell’ente, essendo l’unica partecipata al 100% del territorio fermano, in una situazione, sì risanata ma con importanti difficoltà. O la svolta o il futuro sarà segnato».  


La tendenza


«È aumentato - ha detto - il discorso delle tariffe Arera, l’anno scorso c’è stato un aumento del 3% della Tari, un segnale di squilibrio. A settembre, il bilancio segnava una perdita di 100mila euro. A oggi ci sono 1 milione e 300mila euro di debiti e fatture non pagate verso fornitori e verso l’ente stesso». L’Asite ha già annunciato un aumento del 10% per il conferimento dei rifiuti. Arrivato da Pavia, 57 anni, il nuovo direttore ha dedicato 33 anni ai servizi pubblici locali e alla gestione di servizi affidati in house da parte di enti locali, ha lavorato presso due multiutility: «Mi sento di affrontare questa sfida -ha esordito Mognaschi -: il fatto che al 31 dicembre 2022 ci fossero più di 1 milione di debiti pregressi verso i fornitori, è un indice non positivo ma la società ha problemi di flussi finanziari, non ha entrate sufficienti a coprire i servizi, con forti criticità nel settore igiene ambientale».

Il nuovo direttore è stato ufficializzato lo stesso giorno in cui si è verificata la sfortunata coincidenza dell’incendio dell’autoparco. «Oltre ad avere avuto una perdita di 3 mezzi - ha ricordato - e un danno di più di 200mila euro, il danno si ripercuote sul bilancio 2023, ci sarà un ulteriore investimento da fare per il ripristino del parco mezzi e il servizio di pulizia delle spiagge che è da fare comunque. È nell’ordine dei 500mila euro tra perdita e investimenti per tornare al pareggio. Per quanto riguarda l’igiene ambientale c’è disequilibrio, le entrate non coprono i costi operativi e i flussi di cassa non sono sufficienti a coprire gli investimenti fatti».


L’impegno


Secondo Mognaschi la situazione «non è tragica ma bisogna trovare linee remunerative che generino flussi di cassa. Penseremo a riorganizzare il sistema interno, ad informatizzare, a formare il personale». Il gas rappresenta uno dei settori più importanti della società ma c’è da investire sulla rete di distribuzione, estendendoli fino a 600 metri. La farmacia è un settore che funziona, ha incrementato i ricavi. Il servizio delle mense fa quasi 100mila pasti annui, ma non genera utile ed è appesantito dal servizio di pulizia. Fondamentale in questi mesi, il ruolo di Gabriella Caliandro: «La società ha bisogno di sviluppo e investimenti. Intendiamo affrontare la transizione energetica coinvolgendo la Sangiorgio Energie».

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