FERMO - Tredici mesi per una visita pneumologica. Diciotto per un ecocardiogramma. Altrettanti per una risonanza magnetica alla testa. Superano abbondantemente l’anno le liste di attesa nel Fermano. E non c’è specialità che si salvi. La gente può solo mettersi l’anima in pace e aspettare. O, se può, ricorrere al privato. Un’ingiustizia alla quale Lanfranco Bordò non vuole arrendersi. Ad aver bisogno di una visita pneumologica entro fine anno è il padre, che ha 87 anni.
«È invalido al cento percento.
«Centocinquanta euro per una visita a pagamento, quando mio padre ha l’esenzione totale: è assurdo. Siamo tutti e due pensionati e non navighiamo nell’oro», prosegue Bordò. Per il quale, la questione è di principio: «Che paghiamo a fare le tasse – si chiede –, se poi non abbiamo quello che ci spetta di diritto?». Più tempo ancora dovrà aspettare una donna di Fermo. L’ecocardiogramma, al “Murri”, gliel’hanno fissato per il 28 dicembre 2024. In alternativa, può andare a Fano tra un mese. O chiamare ogni giorno, sperando che qualcuno disdica e si liberi un posto più vicino.
«Mi hanno detto che a Fermo non ci sono disponibilità. Ho 77 anni, come faccio ad arrivare a Fano? Dovrei pagare qualcuno che mi accompagni. A quel punto, tanto vale fare la visita a pagamento», dice. All’anziana il controllo al cuore l’ha prescritto la dottoressa che le ha fatto l’elettrocardiogramma. «Sono vent’anni che non lo facevo e, vista la mia età e il fatto che fumo, mi ha fatto l’impegnativa. Ma in un anno e mezzo faccio in tempo a morire», prosegue. E non è la prima volta che si scontra con le liste di attesa infinite. «Per una risonanza magnetica alla testa – spiega –, avrei dovuto aspettare un anno e mezzo. Ho pagato 170 euro e l’ho fatta privatamente. Stesso discorso per la mammografia, che devo fare ogni anno. Anche mio marito non può aspettare i tempi della sanità pubblica e sta facendo tutto a pagamento. Perché qui, se non paghi, non ti curi».