Ispettori in campo
​contro il lavoro nero

Ispettori in campo ​contro il lavoro nero
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Lunedì 24 Marzo 2014, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 10:28
FERMO - Le ispezioni sul lavoro "efficaci come strategia per migliorare le condizioni di lavoro in Europa". Il direttore della Direzione territoriale del lavoro Giuseppina Natali illustra i risultati positivi realizzati nell'anno 2013 e segnala, però, un crescente clima di rabbia e di intimidazione verso gli ispettori del lavoro, che svolgono un'attività delicata e difficile, specialmente nell'attuale contesto di pesante crisi economica, per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori ed evitare la concorrenza sleale tra le imprese. “In questa fase recessiva estremamente grave - spiega -, per gli effetti perduranti e problematici sul mercato del lavoro, la verifica della corretta attuazione della normativa in materia di lavoro e previdenza sociale, affidata ad un'azione ispettiva mirata ed effìcace, costituisce elemento essenziale di legalità delle condizioni di lavoro e di contrasto alla concorrenza sleale tra imprese nonché di recupero di risorse finanziarie evase. Pertanto è evidente l’importanza e la delicatezza dell'attività ispettiva, specialmente in un periodo di grave crisi economica, che ha colpito le province di Ascoli e Fermo, necessaria a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori ed evitare la concorrenza sleale tra le imprese”.



La direzione territoriale del lavoro di Ascoli Piceno, nel corso del 2013 ha svolto un'intensa ed efficace attività di vigilanza in materia di lavoro. Tale attività ha avuto ad oggetto, sia il fenomeno del lavoro sommerso (cosidetto lavoro nero), sia il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, finalizzate alle prevenzione degli infortuni ed alla tutela della salute dei lavoratori. In particolare, sono state effettuate 967 ispezioni ed è stata riscontrata una percentuale di irregolarità pari al 75% delle stesse. Le ispezioni sono state attivate principalmente a seguito di un'attenta attività di intelligence, attraverso una specifica programmazione e pianificazione dei controlli. I settori nei quali si riscontra la maggior percentuale di irregolarità sono agricoltura, industria ed edilizia, con un totale di aziende ispezionate rispettivamente pari a 567 in edilizia, 438 aziende nell'industria e 52 in agricoltura. Il numero di violazioni per il c.d. lavoro "nero" è cresciuto passando da 389 dell'anno 2012 a 530 nell'anno 2013. Così come è salito il numero delle violazioni riscontrate in materia di tutela dei minori. L'aumento riscontrato relativo alle violazioni per lavoro sommerso ha avuto immediata ripercussione sul numero di provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale. “I dati relativi ai lavoratori irregolari e a quelli completamente in nero - spiega Natali - sono indicativi della dÌffusa tendenza al mancato rispetto delle norme lavoristiche, ma anche della pesante crisi economica che ha investito praticamente tutti i settori di attività, spingendo le aziende a ricorrere a strumenti illegittimi e illegali di abbassamento del costo del lavoro”. Nel corso del 2013, sono state effettuate 130 conciliazioni monocratiche e le diffide per credlti patrimoniali dei lavoratori sono state pari a 332, in aumento rispetto al precedente anno.
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