Mancano tecnici e non solo, nel Fermano Confindustria punta sulle scuole: «Il lavoro c'è, uniamo gli sforzi»

Mancano tecnici e non solo, nel Fermano Confindustria punta sulle scuole: «Il lavoro c'è, uniamo gli sforzi»
Mancano tecnici e non solo, nel Fermano Confindustria punta sulle scuole: «Il lavoro c'è, uniamo gli sforzi»
di Domenico Ciarrocchi
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Martedì 27 Giugno 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 14:05

FERMO - Aziende senza operai e giovani senza lavoro. L’occupazione va in cortocircuito e ora prova a metterci le mani Confindustria con il progetto “Learning by doing”, «un esempio di responsabilità sociale d’impresa che permette agli studenti di conoscere il mondo aziendale, cimentandosi in un progetto concreto, utile per l’impresa stessa». A rimarcarlo è il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Fermo, Gianni Gallucci che crede nel progetto promosso a livello regionale da Confindustria e che coinvolge le scuole suìperiori e le università delle Marche.


Il punto


Le imprese sono entrate dentro le aule e quindi hanno aperto le loro porte agli studenti che hanno alla fine prodotto in tutto 57 progetti, di cui 35 a livello universitario.

Numeri importanti. «Abbiamo coinvolto nelle Marche - sottolinea Gallucci - oltre 400 studenti. Settanta sono quelli fermani, divisi tra Università Politecnica, facoltà di Economia e facoltà di Ingegneria (quest’ultima per la sede di Fermo) e 5 istituti superiori». In provincia sono 11 le aziende che hanno messo a disposizione il loro personale per accompagnare al meglio i ragazzi seguiti da un pool composto da 12 docenti.

Tra le scuole di Fermo ci sono il Liceo scientifico Calzecchi Onesti, l’Itet Carducci-Galilei, il Liceo artistico Preziotti, il Montani e l’Ipsia Ricci. Mobilitati anche molti calzaturifici, imprese della meccanica dei servizi e dell’agroalimentare fino ad arrivare all’Ecoelpidiense, leader nella gestione dei rifiuti «che ha affrontato il delicato tema dell’uso dei fanghi da derivazione biologica», dice Gallucci. Sono arrivati in finale regionale 2 aziende del Fermano, il Carducci-Galilei e la Politecnica, facoltà di Economia. «Come gruppo dei Giovani imprenditori - dice ancora il presidente - siamo impegnati su più fronti. Era però fondamentale partire dalle scuole e dalle aule dell’università. Siamo stati la seconda territoriale delle Marche per partecipazione. Potenziare i rapporti con gli istituti scolastici è un obiettivo che ci siamo dati come gruppo, Confindustria deve entrare dentro le aule. Anche perché - ribadisce Gallucci, ringraziando il presidente regionale dei Giovani, Massimiliano Bachetti - l’interesse tra i ragazzi è tanto, hanno solo bisogno di sentirsi davvero parte di un sistema che li aspetta e soprattutto crede in loro. Learning by doing ha un surplus, rende protìagonisti anche i docenti che hanno così la possibilità di conoscere concretamente le imprese. Serve anche, e vorrei dire soprattutto, agli imprenditori che attraverso la creatività e l’entusiasmo degli studenti possono trovare spunti importanti per raggiungere obiettivi importanti».


Il futuro


Per Confindustria Fermo si tratta di un nuovo passo verso quella formazione continua e funzionale al sistema imprenditoriale su cui lavora anche il presidente Fabrizio Luciani, che torna spesso a parlare di questi temi. «Il dialogo continuo, anche con l’Ufficio scolastico regionale, sta aumentando - sottolinea - la sensibilità fra i due mondi, quello della formazione e quello del lavoro. Avanti così, usando al meglio la forza dei nostri giovani che sanno approcciarsi in maniera più efficace con quelli che saranno i dipendenti, manager o imprenditori del futuro».

La chiosa spetta al presidente dei calzaturieri Valentino Fenni, che rappresenta il traino delle imprese fermane: «Possiamo organizzare corsi, garantire occupazione, ma è determinante far entrare i giovani in fabbrica, nelle nostre imprese che sono sempre più attente a sostenibilità e tecnologia».

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