Blu, quel mostro inedito bello per i film dell’orrore

Blu, quel mostro inedito bello per i film dell’orrore

di Giovanni Guidi Buffarini
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Venerdì 1 Settembre 2023, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 18:22

Ancora su Granchio Blu, è il tema del momento d’altro canto. Ieri avete letto il prof Danovaro, oggi vi beccate me. Dopo uno studioso serio, un cialtrone doc. Ci sta. Le reazioni alla comparsa in Adriatico del vorace crostaceo mi sembra raccontino bene come siamo cambiati negli ultimi trent’anni. Fosse avvenuta negli anni Novanta, mano sul fuoco, avrebbe ovviamente allarmato gli allevatori di vongole e cozze, e lasciato del tutto indifferenti tutti gli altri. Ché negli anni Novanta, di fronte a un problema che non ti riguardasse personalmente e immediatamente, la reazione prevalente era quella di girar la testa dall’altra parte. I giornali avrebbero pubblicato un par d’articoli ben nascosti nelle pagine interne, giusto per poter dire d’aver coperto la notizia, noi ne avremmo letto mezzo con somma distrazione. Oggi Granchio Blu entra nelle conversazioni, e i toni sono allarmati. Da menefreghisti (la strategia migliore per aggravare i problemi, vedi per l’appunto alla voce “Ambiente”) a spaventati, oggi per questo e domani per quello (ed è un ottimo modo di rovinarsi la vita). Granchio Blu in Adriatico certifica il notevole innalzamento della temperatura del nostro mare, e non è una buona cosa. È però anche un problema che ammette soluzione. Soluzione scientifica, bollinata anche da prof Danovaro, e non cialtrona. Soluzione per giunta comoda. La maggior dei problemi ci obbligano a modificare qualcosa nella nostra vita. Blu no. Cosa amiamo più di ogni altra cosa al mondo, e basta dare un’occhiata ai banchi delle fiere? Magnare come se non ci fosse un domani. E come se il colesterolo fosse un’invenzione dei poteri forti per tenerci a bada. Blu ci impone di continuare a far proprio questo. Ingozzarci. Di lui (dicono sia buonissimo), mica di tristerrime verdurine insapori e da consumar scondite secondo diktat salutista. Blu a ripetizione, a pranzo e cena, per preservare le tenere vongole, i moscioli adorati. E co’ le cocce, brodi fantastici, suppongo. Dicono i nutrizionisti faccia pure bene: pieno di proteine, grassi quasi niente come le calorie, parecchie vitamine. Poteva andarci molto peggio. (Potrebbe andarci molto peggio, per il vero).

Potevamo venire invasi da qualche tropical pesciaccio vorace uguale ma stopposo e puzzoso, magari velenoso. Blu costa ragionevole. Giù il prezzo del carrello della spesa, giù l’inflazione e mangiando benissimo? Why not? Immagino altri effetti benefici della sua venuta non desiderata. Sulla nostra cinematografia horror, per esempio. Che negli anni Sessanta e nei Settanta dettava legge nel mondo e oggi e non da oggi è in crisi. Gli americani, in crisi pure loro, di idee se non di spettatori, si ostinano a propinarci mostri consunti. I soliti squali, poco cambia se preistorici, i soliti demoni. Roba che esci dalla proiezione assonnato, mica terrorizzato. Blu sarebbe un mostro inedito. Il physique du rôle ce l’ha. È un granchione, le chele lunghe. Incipit numero uno. Mamma e figlioletto fanno il bagno a Senigallia. Acqua bassa. Camminano, camminano, camminano. Finché, zac: Blu stacca il piede al piccino. Mamma urlante lo soccorre. Zac, mutilata pure lei. Primo piano di Blu che si allontana. C’è del rosso sul carapace. L’acqua lo lava via. Incipit numero due. Un uomo pesca un Blu, lo porta a casa, lo mette nell’acquario. Il mattino dopo non si trova più il cane. Blu fissa i gemelli. Un’altra idea, utile a chiudere la polemica politica del momento: a proposito del testimonial della Regione Marche. Confermare Mancini d’Arabia? Sostituirlo con Gimbo d’Oro? Orientarsi su Valentino Rossi? Chiunque dei tre andrebbe bene, chiunque dei tre sarebbe una scelta banale. Tutte le Regioni affidano il ruolo a uno sportivo, un attore, una celebrità quale che sia. Noi perché non usare Blu 2? Un’altra specie di Blu, per il momento segnalata solo dalle nostre parti, davanti ad Ancona. Bei filmati marini, Blu 2 lo si può far parlare con le nuvolette dei fumetti e le voci di Neri Marcorè e Lucia Mascino, largo infine alle novissime creazioni dei nostri cuochi stellati: a base di granchione, superfluo dirlo. «Venite nelle Marche. Fate onore al testimonial». L’anno prossimo, il record di turisti è garantito, mano (vostra) sul fuoco.

*Critico cinematografico e opinionista

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