A mezzogiorno di martedì scorso uno strumento digitale di grande rilevanza è stato avviato anche nella Regione Marche, con il primo test ufficiale del sistema IT-Alert, strumento gestito dalla Protezione Civile Nazionale e pensato per garantire la massima prevenzione nella gestione della sicurezza dei cittadini in caso di gravi emergenze e catastrofi. L’obiettivo? Assicurare una comunicazione tempestiva e geolocalizzata alla popolazione attraverso i dispositivi mobili al fine di inviare messaggi di allerta in pochi minuti e a un insieme di persone localizzate in una determinata area geografica. Chi si trovava a mezzogiorno di martedì scorso nelle Marche, dovrebbe aver ricevuto sul proprio telefono cellulare o tablet con scheda Sim un messaggio: non un vero segnale di allarme, ma un test per verificare la funzionalità del sistema. Chi vuole, seguendo quanto scritto nel messaggio sul telefono, può compilare un questionario. È sempre una sperimentazione, ma in caso di necessità può servire a raccogliere esigenze e bisogni di chi è in pericolo. Il cuore pulsante del sistema di allerta è la tecnologia cell-broadcast, che permette l’invio di messaggi in un’area geografica specifica, determinata dalle celle telefoniche a cui sono agganciati i nostri telefoni, raggiungendo tutte le Sim collegate alle celle selezionate. Un vantaggio significativo è la sua capacità di inviare notifiche di emergenza su larga scala o in maniera puntuale, indipendentemente dalla saturazione della rete o da zone con campo telefonico limitato. Non ci sono complicazioni tecnologiche: non è necessario scaricare app specifiche o configurare il vostro dispositivo per ricevere questi avvisi. Questo metodo di invio di messaggi, ideato dal comitato Gsm dell’Etsi, ha radici profonde nelle reti di telefonia cellulare, dalla 2G alla 5G. Raggiunge simultaneamente un vasto numero di utenti in un’area delimitata, evitando di appesantire la rete telefonica. Nato con le reti 2G, si è adattato e rafforzato con l’evoluzione delle reti, divenendo fondamentale nella gestione delle comunicazioni di massa. Il servizio IT-alert è conforme allo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici. Questo sistema è già attivo in molti altri stati a partire dal Giappone, che è uno dei principali utilizzatori per messaggi di allerta per terremoti e tsunami.
*Professore ordinario di Ingegneria informatica all’Università di Macerata e co-director del Vision, Robotics & Artificial Intelligence VRAI Lab
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