Urso: «Riaprire le miniere, le norme entro fine anno. In Italia 16 materie prime strategiche»

L'Unione Europea ha definito 34 materie prime critiche, di cui 16 considerate anche strategiche per la loro rilevanza nella transizione ecologica e digitale, destinate all'aerospazio e alla difesa, alla produzione di batterie elettriche e pannelli solari

Urso: «Riaprire le miniere, le norme entro fine anno. In Italia 16 materie prime strategiche»
Urso: «Riaprire le miniere, le norme entro fine anno. In Italia 16 materie prime strategiche»
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Giovedì 13 Luglio 2023, 15:03

Riaprire le miniere per ottemperare alle richieste dell'Europa. Ne ha parlato il ministro Adolfo Urso in audizione al Senato. Le norme per tornare ad avere un'attività mineraria potrebbero arrivare entro fine anno, ha spiegato. 

La richiesta dell'Unione Europea

«Al momento l'Italia non ha attività mineraria, non c'è attivita mineraria nel nostro paese» e sul regolamento europeo sulle materie prime critiche «non abbiamo appoggiato l'aumento del target della raffinazione dal 40% al 50%. La raffinazione è in altri paesi sopratutto in Cina, perché ha un alto impatto» ambientale. Ora l'Europa «ci chiede di riaprire le miniere». Per questo, precisa il ministro, «Occorre investire e riattivare queste potenzialità. La proposta di regolamento comunitario ci chiede di riaprire le miniere e di compiere uno sforzo interno di investimenti, con il recupero di capacità tecnologica. Si tratta di una sfida e al tempo stesso di un'opportunità, di una grande opportunità per il nostro paese, d'altra parte in questo campo come in tutti i campi ovviamente la tecnologia ha fatto passi in avanti rispetto a trent'anni fa». Sulle mappature dei siti di estrazione, conclude Urso, «stiamo preparando la mappatura dei siti di estrazione con il ministro Pichetto, partiamo dalle mappe di 30 anni fa».

Le materie prime

L'Unione Europea ha definito 34 materie prime critiche, di cui 16 considerate anche strategiche per la loro rilevanza nella transizione ecologicLa e digitale, destinate all'aerospazio e alla difesa, alla produzione di batterie elettriche e pannelli solari, ma anche importanti per il divario fra offerta globale e domanda prevista« e in Italia »possediamo nel nostro paese 16 di queste 34 materie prime critiche indicate«, ma queste »si trovano in miniere che sono state chiuse 30 anni fa», ha spiegato Urso. 

«Sono proprio questi 34 elementi chimici necessari per la produzione delle batterie per auto elettriche e centrali elettriche, tra fonti rinnovabili, pannelli solari, semiconduttori e dovranno affrancarsi dalla dipendenza estera», spiega il ministro. «La proposta di regolamento come noto si prefigge i seguenti gli obiettivi rafforzare la catena di valore delle materie prime critiche europee tutte le fasi estrazione, raffinazione, trasformazione, riciclaggio, diversificazione delle importazioni materie prime», per ridurre le dipendenze strategiche, continua Urso, «assicurando al contempo un livello elevato di protezione dell'ambiente, attraverso il miglioramento del loro circolarità e sostenibilità al fine di garantire che entro il 2030 e questo è il primo obiettivo, le capacità dell'unione per ciascuna materia prima strategica».

L'Unione Europea, tra gli obiettivi del regolamento, al 2030 «non dovrebbe dipendere per oltre il 65% da un unico paese terzo per quanto riguarda l'approvvigionamento di qualsiasi materia prima strategica», per non dipendere per oltre 65%, «non essere autonomi», precisa Urso, servono misure per rafforzare la catena del valore del materie prime critiche, «sostegno per l'accesso ai finanziamenti e tempi di autorizzazione semplificate più brevi: quando vi è un progetto strategico, vi è una corsia accelerata che dovrebbe portare a una tempistica di 24 mesi per estrazione e 12 mesi per i permessi di trattamento e riciclaggio. Un obiettivo molto importante se si pensa che oggi in Cina le autorizzazioni sono in tre mesi, in Europa ci vogliono 15 anni».

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