Pensioni, requisiti per Quota 104: età e contributi per fare domanda nel 2024. A dicembre aumenti per la rivalutazione

Pensioni, requisiti per Quota 104: età e contributi per fare domanda nel 2024. A dicembre aumenti per la rivalutazione
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 15:28

Pensioni anticipate. Saranno poche migliaia i lavoratori che nel 2024 riusciranno ad andarci. Con Quota 104 prevista nell'ultima Legge di Bilancio, l'aumento di un anno dell'età anagrafica fa sì che le uscite nel 2024 siano limitate a coloro che quest'anno avevano già i 62 anni previsti per quota 103 ma non ancora i 41 anni di contributi. Ecco la situazione.

 

 

Quota 104, chi può usufruirne

Potranno andare in pensione le persone che compiranno 63 anni, nate quindi fino al 1961, e che hanno cominciato a lavorare dal 1983 e quindi l'anno prossimo raggiungeranno i 41 anni di contributi. Per Quota 103 sono state accolte nei primi cinque mesi poco più di 5mila domande e ci si attende che a fine anno siano circa 12/15mila a fronte di una platea complessiva di persone con i requisiti di 41mila.

Con la nuova stretta il numero delle domande accolte con questo canale di uscita potrebbero essere inferiori alle 7/8mila a fronte di una platea di circa 20mila per un tasso di adesione di circa il 30%, simile rispetto alle altre Quote.

 

Ape sociale e Opzione donna

Una stretta rilevante alle uscite anticipate arriverà con l'eliminazione dell'Ape sociale e la confluenza di questo ammortizzatore e di Opzione donna nel Fondo per la flessibilità in uscita. Per gran parte della platea dell'Ape sociale aumenteranno gli anni di contributi necessari ad ottenere il sussidio passando per disoccupati, caregiver e lavoratori con invalidità di almeno il 74% da 30 a 36 anni. Resteranno a 36 anni per i lavoratori impegnati in attività gravose.

L'età minima per accedere a questo tipo di anticipo rimarrà a 36 anni ma non è ancora chiaro se le nuove norme prevedranno un vero e proprio accesso alla pensione o solo una sorta di scivolo verso la pensione come l'attuale Ape (con un importo limitato e solo per 12 mesi l'anno invece dei 13 della pensione).

Per le donne è stata annunciata l'eliminazione di Opzione donna e l'entrata nel Fondo per la flessibilità probabilmente sempre con il passaggio del calcolo della pensione con il metodo contributivo.

In questo caso comunque si registra un aumento dell'età anagrafica di almeno tre anni (non è chiaro se rimarrà lo sconto per chi ha figli).

Bonus «Maroni»

Sarà confermato il cosiddetto «bonus Maroni» che premia chi rimane al lavoro pur avendo già maturato i requisiti per andare in pensione. Praticamente facendo apposita domanda all'Inps, che deve dare il benestare entro 30 giorni, si rinuncia all'accredito dei contributi e si ottiene l'importo come aumento in busta paga. 

 

Aumenti rivalutazione

Il Governo messo un punto definitivo per l’anticipo del conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici. L’accredito dell’aumento è stato segnato per l’1 dicembre. Il conguaglio che adegua l'assegno pensionistico all'inflazione, stando alle ultime stime dell’Istat, è pari quest’anno a un aumento dello 0,8%. Il conguaglio sarà erogato sulla base di fasce di reddito e sarà riconosciuto al 100% solo alle pensioni fino a 4 volte la minima. Poi ci sarà un taglio.

Aumenti per reddito

  • fino a 2.100 euro, l'aumento sarà pari al 100% del tasso dell'inflazione, cioè dello 0,8%;
  • tra 2.101,53 e 2.626,90 euro, l’aumento sarà pari all’85% del tasso di inflazione, cioè dello 0,68%;
  • tra 2.626,91 e 3.152,28 euro, l’aumento sarà pari al 53% del tasso di inflazione, cioè dello 0,4%;
  • tra 3.152,29 e 4.203,04 euro, l’aumento sarà pari al 47% del tasso di inflazione, cioè dello 0,3%;
  • tra 4.203,05 e 5.253,80 euro, l’aumento sarà del 37% del tasso di inflazione, cioè dello 0,29%;
  • sopra i 5.253,81 euro, l’aumento sarà del 32% tasso di inflazione, cioè dello 0,25%.
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