La malattia preoccupa più della pensione: un lavoratore su quattro punta sui Fondi sanitari integrativi

Non si ritiene adeguata la copertura del Servizio Sanitario nazionale

La malattia preoccupa più della pensione: un lavoratore su quattro punta sui Fondi sanitari integrativi
di Marco Barbieri
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 06:00

Malattia e non autosufficienza preoccupano più della pensione. Soprattutto negli italiani con più di 45 anni.

È una delle indicazioni dell’indagine condotta da Mefop e dall’Osservatorio sul Welfare guidato da Mauro Maré, giunta alla sua ottava edizione. La salute sta diventando il primo motivo di incertezza per il futuro. È da un paio d’anni che le preoccupazioni registrate dall’Osservatorio hanno indicato questa nuova priorità nei timori degli italiani: la salute (e la non autosufficienza, propria e dei propri genitori) è in cima alle paure. Il 59% degli italiani over 55 anni ha paura soprattutto di non avere le risorse necessarie per saper gestire le esigenze che nascono dalla malattia. Il 26% dei lavoratori censiti sostiene la necessità di aderire a un Fondo sanitario integrativo, non ritenendo adeguata la copertura garantita dal Ssn. Questa convinzione cresce (al 33%) in chi ha già fatto la scelta. Lo studio Mefop-Osservatorio sul Welfare correla l’adesione ai Fondi sanitari integrativi (così come ai Fondi pensione) a un alto tasso di capitale sociale (cioè un alto tasso di fiducia, trust, nelle relazioni sociali) e inversamente al tasso di legami familiari. Cioè dove sono più forti i legami familiari meno fiducia c’è nei rapporti sociali e meno propensione si manifesta all’adesione verso forme di welfare integrativo. La percezione di sfiducia verso il Servizio Sanitario Nazionale è distribuita sul territorio nazionale in modo molto simile rispetto alla sfiducia nei confronti del primo pilastro pensionistico: più alta al Sud rispetto al Nord. Sardegna, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria sono le Regioni dove è più forte la diffidenza verso il Ssn. Ma questo non basta a registrare la propensione all’adesione ai Fondi di sanità integrativa che mostrano la loro penetrazione maggiore in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige dove comunque si mantiene una discreta valutazione del Ssn.

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