Dopo una puntata a Detroit per il Salone americano, Carlos Tavares rientra in Europa e a Torino incontra i sindacati, confermando gli impegni presi per l’Italia. I rappresentanti dei lavoratori hanno mostrato soddisfazione per la linea del ceo e a breve dovrebbero esserci anche incontri per il rinnovo del contratto. La strategia di Stellantis nel nostro paese si arricchisce con novità su Mirafiori, l’impianto più grande sul quale ci sono ancora ampi margini di intervento a differenza degli altri che hanno, più o meno, la loro missione. Come era stato anticipato, nello stabilimento piemontese si rafforzerà il ruolo di economia circolare sempre più cruciale nell’era della nuova mobilità. Ci saranno molte componenti in grado di durare più a lungo e materie prime costose, fondamentali da riciclare.
L’impianto tricolore sarà l’apripista nell’azienda transatlantica e diventerà in più importante nel suo campo, non solo in Europa, ma anche a livello globale. Questo ramo del business crescerà molto nel prossimo decennio e il giro d’affari si moltiplicherà per dieci, arrivando ad un fatturato annuo di almeno due miliardi nel 2030. L’attività sarà a 360 gradi, basata sull’approccio delle 4R: riparazione, riutilizzo, rigenerazione e riciclo.
Tavares ha anche confermato l’impegno a Termoli per la gigafactory di ACC di cui Stellantis è partner al 33%. L’ad ha anche dichiarato che la società sta andando molto bene, rispettando tutti i suoi impegni finanziari nonostante sia nata meno di due anni fa: «Qui la Maserati ha un grande futuro, a breve vedrete la Granturismo elettrica che è la vettura migliore che abbia mai guidato. La 500 di Mirafiori si conferma l’elettrica più venduta in Europa, ma potremmo raddoppiare o anche triplicare la produzione se avessimo il supporto dei fornitori di semiconduttori. La Cina? Bisogna fare una profonda riflessione fra il fatto che è il primo mercato del mondo e i problemi geopolitici difficili da controllare».