Omicidio Meredith, la Cassazione:
«Possibile gioco erotico finito male,
sottovalutati indizi contro Amanda e Raffaele»

Meredith Kercher
Meredith Kercher
di Cristiana Mangani
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Martedì 18 Giugno 2013, 14:14 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 19:41
ROMA - Torna in scena il movente erotico, la possibilit che l'omicidio di Meredith Kercher, la notte tra il primo e il 2 novembre del 2007 sia maturata per un gioco a sfondo sessuale spinto, di gruppo, che and deflagrando e sfuggendo al controllo.

La Cassazione deposita le motivazioni con le quali il 25 marzo scorso ha annullato la sentenza di assoluzione nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, e sembra accogliere in pieno le conclusioni alle quali erano giunti i giudici di primo grado, quando condannarono i due ragazzi, rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere.



E' tutto sbagliato, dunque, per gli ermellini, il percorso seguito dalla Corte d'Assise d'Appello quando ha deciso di assolvere gli imputati, perché - a loro avviso - sono stati mal valutati gli indizi e anche le testimonianze. Spiegano i Supremi giudici che «la valutazione osmotica» dei vari indizi analizzati solo singolarmente «è decisiva a dimostrare la presenza dei due imputati nel luogo del delitto, ed eventualmente a delineare la posizione soggettiva dei concorrenti di Rudy Guede (l'ivoriano, al momento unico condannato per il delitto di Mez), a fronte del ventaglio di situazioni ipotizzabili, che vanno dall'accordo genetico sulla opzione di morte, alla modifica di un programma che contemplava inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso, alla esclusiva forzatura ad un gioco erotico spinto di gruppo, che andò deflagrando sfuggendo al controllo».



Nelle 74 pagine di motivazioni viene anche spiegata l'importanza del memoriale di Amanda, quello in cui la ragazza americana faceva il nome di Patrick Lumumba come del possibile assassino, vicenda per la quale è stata condannata per calunnia. Sono riflessioni «di dubbio significato sostanziale» - sottolinea la Cassazione - ma «non potevano essere liquidate, come furono, sul presupposto della pressione psicologica a cui fu sottoposta l'autrice e della manipolazione psichica operata». E in questo caso, viene definito «corretto il rilievo del procuratore generale quanto alla mancata valorizzazione» dello scritto. Parlando come di una sorta di sogno, la Knox sostenne di essersi vista rannicchiata nella cucina della casa dell'omicidio, con le mani sopra alle orecchie, perché nella sua testa aveva sentito gridare Meredith Kercher, «ancorchè queste cose le apparissero irreali». «Aggiungeva anche - si legge nelle motivazioni - un dato molto sibillino, quale il fatto di avere visto sangue sulle mani di Raffaele Sollecito, ma ebbe l'impressione che si trattasse di sangue proveniente dal pesce (verosimilmente cucinato per la cena)».



Per i giudici si tratta di «dati esternati in una sequenza non facilmente spiegabile, se non in tentativo di chiarificazione e di ammissione della sua presenza nella casa, ribadita con la precisazione di avere visto Lumumba vicino alla porta dell'appartamento di via della Pergola a Perugia». Sulla base di queste conclusioni, nel processo che si svolgerà davanti alla Corte di Assise di Appello di Firenze tra qualche mese, è prevedibile una durissima battaglia legale. «Se gioco erotico c'è stato si cerchino gli altri protagonisti che non sono certamente Raffaele Sollecito e Amanda Knox - commenta le motivazioni l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore del giovane pugliese - La prova scientifica dimostra infatti che non ci sono tracce di dna di Sollecito e della Knox sulla scena del delitto». Il legale ha espresso «grande rispetto per la Cassazione». «È però - ha aggiunto - un giudice di legittimità e quindi questa parte deve essere sfuggita».
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