Maria Luisa Busi torna in tv su Rai 3
«Minzolini parziale e di parte»

Maria Luisa Busi
Maria Luisa Busi
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Mercoledì 18 Agosto 2010, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 00:59
ROMA (18 agosto) - A chi le chiede dei suoi rapporti con il Tg1 di Augusto Minzolini, di cui ha lasciato il 21 maggio la conduzione in polemica contro una testata parziale e di parte, risponde affidandosi a un aforisma: «Il tempo è galantuomo». Anche perché in questo momento Maria Luisa Busi è concentrata su una nuova «sfida professionale e umana»: Articolo 3, il programma che da metà ottobre condurrà il venerdì in prima serata su Raitre, nello spazio che era di Mi manda Raitre.



«Il bel titolo è stato immaginato dal direttore di rete Paolo Ruffini, che non finirò mai di ringraziare per avermi "portato via", anche se momentaneamente, in una stagione difficile», spiega la giornalista all'agenzia Ansa, in una pausa delle sue «vacanze di lavoro». «L'ispirazione è l'articolo 3 della Costituzione, in base al quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono questa uguaglianza. Faremo un po' - anticipa la Busi - i giornalisti all'antica, andando a cercare le notizie alla fonte, sui luoghi dove questi diritti possono essere stati negati, parlando con i protagonisti del mondo del lavoro, del precariato, delle vecchie generazioni costrette a dare aiuto anziché ad averlo dai propri figli, che non sono bamboccioni ma non possono permettersi un appartamento in affitto. Indagheremo nel mondo della sanità, parleremo del diritto ad essere curati bene, dell'assenza del welfare, delle mortificazioni subite dalla ricerca».



Accanto a questi «filoni principali», Articolo 3 proverà a dimostrare che «un altro consumo è possibile, nel settore delle banche, delle assicurazioni, della telefonia, in linea con la tradizione di Mi manda Raitre. Un patrimonio - sottolinea - da non tralasciare, portato avanti in modo egregio anche nell'ultima stagione da Andrea Vianello: da lui raccolgo il testimone provando ad innovare». La linea editoriale si inserisce perfettamente in quella della rete: «Iacona, la Gabanelli, Floris fanno già un lavoro splendido: noi proveremo a indagare le piccole storie che possono diventare emblematiche di grandi questioni».



Il programma - firmato dalla stessa Busi con Filippo Nanni, Alessandro Garramone, Anna Pagliara, sotto la sovrintendenza del capostruttura Annamaria Catricalà - alternerà servizi al dibattito in studio, con ospiti fissi ed «esponenti di quel mondo delle formiche che fa ancora il proprio dovere e aspetta di vedere realizzati i propri diritti. Entreremo nel paese di nessuno - dice ancora la Busi - trascurato da un circuito dell'informazione che si arrovella da anni attorno agli stessi dieci temi, quelli dettati dall'agenda politica. Ed è il motivo per cui ho lasciato la conduzione del Tg1».



Una decisione, ricorda, presa "senza paracadute": «In quel momento non avevo alcun tipo di prospettiva. Ruffini mi ha chiamato più di un mese dopo, il 24 giugno, giorno del mio anniversario di matrimonio. Ho accettato la proposta in nome della stima che ho per lui, legata anche alla recente vicenda del reintegro alla direzione di Raitre, e della nuova sfida professionale e umana per me».


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